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Cronaca

Allarme povertà a Parma, Laura Rossi: "Non abbiamo più alloggi"

L'assessore ai servizi sociali: "Rivolgo il mio appello a tutti: chi ha la possibilità ci aiuti ad ospitare queste persone"

I numeri preoccupano. E si teme vadano in crescendo: ottanta persone, tra cui famiglie con bambini piccoli, dormono per le strade di Parma. In più ci sono una decina di eritrei e qualche richiedente asilo con regolare permesso di soggiorno che utilizzano il Ponte Nord. Se non è emergenza questa: i senza tetto sono in aumento. "Rivolgo un appello alla città: chi ha la possibilità ci aiuti ad ospitare queste persone. I dormitori sono pieni e non abbiamo più alloggi" - Laura Rossi, assessore ai servizi sociali lancia l'allarme. La crisi economica del 2008 ha diffuso la piaga della povertà anche a Parma, dove i dati diffusi da Comune, dalla Caritas ed Emporio Solidale sui servizi di "bassa soglia", interventi per le persone più in difficoltà, parlano chiaro. Più poveri e si fa sempre più fatica a risalire la china.

In tre anni, dal 2013 al 2015, il Comune ha garantito assistenza a 1300 persone, tra cui 70 bambini. Con la spesa che cresce di anno in anno: dai 955mila euro di tre anni fa a un milione 166mila dell'anno scorso. Adesso i dormitori, un tempo per persone senza fissa dimora, accolgono quelli che si ritrovano senza casa e senza lavoro.

Circa 190 uomini ogni anno vengono ospitati nel dormitorio maschile Cant di strada Santa Margherita. I 24 posti sono rivolti al sostegno per situazioni d'emergenza, per un periodo non superiore a tre mesi. Nella casa d'accoglienza notturna Le Cento Lune di via Saffi, i 13 posti per donne oggi sono utilizzati soprattutto da madri con bambini e per un periodo sempre più lungo, fino a sei mesi. Il dormitorio per l'emergenza freddi del Cornocchio (24 posti letto) è aperto tutto l'anno per l'accoglienza di migranti. 

Il Comune mette a disposizione il Residence Sant'Ilario per 20 famiglie che hanno bisogno di accoglienza e 116 appartamenti per l'accoglienza temporanea, tutto a carico dei servizi sociali. 3700 pasti all'anno, circa 60-70 al giorno, in concenzione con la mensa Caritas. 2300 docce (la media annuale) e nel conteggio c'è gente che si è vista staccare le utenze. "I dormitori stanno diventando una seconda casa ed è difficile attivare percorsi di lavoro - dice Cecilia Scaffardi, direttrice della Caritas Diocesana e presidente di Fondazione Caritas Sant'Ilario -". 54mila pasti all'anno, 2890 pacchi di spesa che ognimese vengono forniti alle famiglie bisognose, più altri mille nei centri parrocchiali. Il dormitorio femminile della Caritas ha dato posto a 40 donne, 16 di queste con bambini e permanenze prolungate. 28 uomini dormono in pianta stabile nel dormitorio maschile, mentre la Caritas ha destinato 111mila euro per assistenza sanitaria e contributi per le utenze a famiglie svantaggiate. Il Comune dona oltre due milioni di euro l'anno, mentre l'Emporio Solidare, che da sei anni opera in città, ha distribuito beni alimentari per un valore di 133 mila euro a 889 famiglie. 

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