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Cronaca

Alluvione, indagati tre dirigenti regionali - Rainieri: "La difesa non basta, rimangono ombre"

“Non sono per nulla soddisfatto della risposta dell’Assessore Gazzolo": questo il primo commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa regionale ed esponente della Lega Nord

“Non sono per nulla soddisfatto della risposta dell’Assessore Gazzolo. La sua difesa sostanziale del sistema regionale di Protezione civile senza approfondire se vi sia stata qualche effettiva lacuna nell’attivazione e nell’esecuzione delle procedure di preallarme e di allarme, non è stata esaustiva rispetto ai quesiti che ho posto”.

Questo il primo commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa regionale ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, dopo avere ascoltato in commissione assembleare territorio e ambiente la risposta dell’Assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, all’interrogazione che aveva presentato lo scorso 8 giugno per chiedere lumi in Regione Emilia-Romagna rispetto all’indagine giudiziaria in corso di svolgimento da parte della Procura della Repubblica di Parma sul sistema di allerta per l’alluvione che colpì Parma il 13 ottobre di due anni fa e che vede indagati oltre al Sindaco della città anche tre tra dirigenti e ex dirigenti regionali.

“Anche se non sarebbero ancora arrivati avvisi di garanzia ma visto il clamore mediatico dato all’indagine e soprattutto la sua importanza dati gli ingentissimi danni che eventuali errori avrebbero comportato, ritengo che da parte della Giunta regionale fosse assolutamente necessario avviare un’indagine interna e riferirne pubblicamente – ha quindi proseguito il Consigliere regionale leghista – La Giunta regionale è così venuta meno ad un’iniziativa che avrebbe aiutato anche la magistratura a fare chiarezza e sarebbe stata soprattutto rispettosa nei confronti dei tantissimi parmigiani danneggiati da quel maledetto alluvione. Comunque le ombre appaiono anche dalla ricostruzione dei fatti data dall’Assessore. Infatti, passarono quasi due ore tra l’attivazione del livello di preallarme all’emanazione dell’allarme vero e proprio: il primo fu dato alle 14.56  del 13 ottobre 2014 in conseguenza del superamento del livello idrometrico di allerta massima a Marzolara alle 14.50, il secondo fu dato alle 16.51. E prima e durante questo lasso di tempo, l’amministrazione comunale di Parma, in particolare nelle persone del Sindaco e del Comandante della Polizia municipale hanno fatto tutto quello che dovevano fare? Almeno su questi punti già la Regione dovrebbe fare chiarezza”.

“L’Assessore ha poi candidamente ammesso che la sequenza di comunicazioni ha comunque consentito di gestire la piena del Parma – ha quindi concluso Rainieri – Tutti però sanno che la piena sul Parma è stata gestita perché su quel torrente c’è la cassa d’espansione a Marano mentre i danni li ha fatti l’esondazione del Baganza dove la cassa di espansione manca perché vi sono stati clamorosi ritardi nel costruirla quando comunque si sapeva che sarebbe stata necessaria. Se va bene, dalle notizie che ho, ci vogliono ancora tre anni perché veda la luce e a Parma potremo essere realmente sicuri”.

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