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Cronaca

La Regione chiede lo stato di emergenza: 105 milioni di euro di danni

Il presidente Bonaccini: "Auspichiamo che la nostra richiesta possa essere accolta già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri, che quasi sicuramente si riunirà entro Natale"

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di attivare lo stato di emergenza per i territori colpiti dall'alluvione di martedì 12 dicembre. Il presidente Stefano Bonaccini infatti ha firmato, nel pomeriggio di ieri 15 dicembre, la richiesta che verrà inviata immediatamente al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Governo. L'invio della richiesta era stata anticipato proprio da Bonaccini a Gentiloni nei giorni scorsi. L'esondazione di fiumi e corsi d'acqua in Regione, tra i quali la Parma che ha invaso Colorno e l'Enza che ha sommerso l'abitato di Lentigione, nel Comune di Brescello, hanno provocato danni ingenti. La richiesta è di 105 milioni di euro, tra i 30 milioni destinati alle strutture private e i 75 milioni per le somme urgenze, compresa la riduzione del rischio residuo. Dal conto finale sono escluse le imprese, anche quelle agricole: nei prossimi giorni verrà calcolata l'entità dei rimborsi. 

"In tempi rapidissimi, abbiamo già chiuso il rapporto con la prima conta dei danni, per inviare al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale - affermano il presidente Bonaccini e l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo -. Le aree e i cittadini colpiti, in particolare gli alluvionati di Lentigione, non possono attendere. Dopo lo stanziamento dei primi 2 milioni di fondi regionali per l’immediata urgenza, deciso in Giunta, vogliamo continuare a dare risposte rapide ed efficaci per ristabilire al più presto la sicurezza del territorio, per far rientrare le persone nelle loro case e per far ripartire imprese e attività produttive. Conclusa la ricognizione iniziale dei danni a infrastrutture pubbliche e cittadini, nelle prossime ore chiuderemo anche quella relativa ad imprese e agricoltura: tutti devono avere una risposta, nessuno escluso. Auspichiamo che la nostra richiesta possa essere accolta già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri, che quasi sicuramente si riunirà entro Natale". 

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