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Cronaca Sala Baganza

Arquati: attesa per l'accordo dopo l'affitto di ramo d'azienda

Una gestione poco chiara con l'affitto di ramo d'azienda e l'impiego di lavoratori di cooperativa invece di personale interinale con il mancato raggiungimento di un accordo, è quanto denunciato dai sindacati all'indomani dell'incontro con i vertici

Appare sempre meno chiara la situazione interna all'Arquati di Sala Baganza a seguito della procedura di affitto di ramo d'azienda da parte di una società con sede a Milano. La storica azienda produttrice di tende da interni ha compiuto da tempo una ristrutturazione interna, portando alla procedura di mobilità parte dei suoi dipendenti e dopo lunghe trattative sindacali si era arrivati all'accordo per evitare il licenziamento ma procedere attraverso una mobilità volontaria dei lavoratori. Mobilità esclusivamente su base volontaria per chi raggiunge i requisiti pensionistici o chi manifesta volontariamente di aderire al piano di esuberi. Una riqualificazione del personale dichiarato in esubero per una sua ricollocazione all'interno del processo produttivo, una Cigs a rotazione che coinvolge tutti i 47 dipendenti dell'Arquati.

Ora con circa una decina di dipendenti in cassa integrazione, come spiegato dai delegati sindacali che ormai da tempo si occupano della vicenda, pare che non avvenga una rotazione dei dipendenti a scapito di chi lavora per l'azienda anche da vent'anni. Si opterebbe invece, secondo quanto affermato dalla Cisl, per l'impiego di lavoratori provenienti da una cooperativa. Una procedura poco chiara, sottolineano i delegati sindacali alla luce del fatto che è in atto una procedura di cassa integrazione straordinaria. La società che opera l'affitto di ramo d'azienda, secondo i sindacati userebbe i lavoratori di una cooperativa per affiancarli ai dipendenti, pur trattandosi di ruoli che dovrebbero ricoprire unicamente gli interinali. Una gestione poco chiara secondo la Cisl, soprattutto in vista dell'arrivo dell'alta stagione per la produzione di tende, da marzo/aprile, che comporterà l'inevitabile impiego di un maggior numero di lavoratori. Da tempo le rappresentanze sindacali denunciano come all'interno dell'azienda sia stato ridotto il personale interno senza una reale giustificazione, dato che l'azienda non avrebbe risentito in modo incisivo della crisi, registrando invece un buon fatturato. Dopo l'incontro tenuto il 23 febbraio scorso tra i vertici e la rappresentanza sindacale non si sarebbe giunti ad un accordo: L'affitto di ramo d'azienda risale al 2 gennaio scorso e sinora non si sarebbe ancora giunti a un accordo nonostante ci sia di mezzo anche una procedura di cassa integrazione. Le rappresentanze sindacali hanno inoltrato una proposta alternativa spiegando le motivazioni dei lavoratori e ora attendono una risposta dall'azienda.

Arquati, scongiurati i licenziamenti: solo mobilità su base volontaria

 

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