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Cronaca

Casa, arresto di Paolo di Vetta. Rete Diritti: "Intimidazione ai danni del movimento"

La Rete Diritti in Casa di Parma protesta per l'arresto e in una nota stampa denuncia: "E' stata un'intimidazione ai danni del movimento di lotta per la casa"

Piano Casa del Governo Renzi e movimenti di lotta per la casa. Ieri, al termine di una conferenza stampa a Roma proprio sul decreto Lupi e sull'articolo 5, lo stesso che a Parma ha già trovato una prima applicazione -probabilmente una delle prime città in Italia- l'attivista Paolo di Vetta è stato arrestato. La Rete Diritti in Casa di Parma protesta per l'arresto e in una nota stampa denuncia: "E' stata un'intimidazione ai danni del movimento di lotta per la casa". 

"Ieri 20 maggio eravamo tutte/i in piazza a Montecitorio -si legge in una nota della Rete Diritti in Casa- precarie e precari, sfrattati e senzatetto, non c'erano solo 200 'attivisti' (che vuol dire poi questa parola? c'è chi è sfrattato e chi è sfruttato, c'è chi lo è stato ed è solidale) c'erano un milione di persone senza reddito, che come possono non avere il problema della casa, c'erano milioni di persone che non arrivano a fine mese e che se devono decidere di pagare l'affitto o dare da mangiare ai figli preferiscono la seconda. Vorrebbero farci credere che col 'piano casa' del governo andrà tutto a posto, sarebbe fantastico! Cancellare decenni di speculazione edilizia, tangenti, svendite di patrimonio pubblico, piani casa farlocchi e truffaldini, con un geniale decreto firmato Lupi, il ministro di Comunione e Liberazione. Sarebbe bello davvero se fosse così facile, purtroppo non è così!  E Paolo ieri era in piazza a Montecitorio a parlare di questo: che facciamo con chi sta già per strada, ha perso tutto, con coloro a cui non resta che l'occupazione? 

Paolo non è solo un militante, Paolo vive sulla sua pelle la precarietà di alloggio e di lavoro, non cerca voti, non sta nelle piazze per farsi fotografare, è uno di noi come gli altri, come nella nostra assemblea, dove non ci sono capi, siamo tutti uguali, sullo stesso piano, con la stessa importanza. Paolo però per qualcuno è un simbolo, sicuramente è un coraggioso portavoce delle istanze più scomode, come pretendere che non stacchino le utenze nelle case occupate, articolo 'particolare' del decreto approvato, lui su questo e su tutte le lotte per la casa ci mette la faccia!  Al punto che ieri, come su uno schermo, Digos e polizia quella faccia l'hanno voluta oscurare, ce l'hanno voluta togliere dalla vista, e riportare ai domiciliari assieme alle facce di altri compagni e militanti che scendono in strada come noi ogni giorno.  Sono venuti a prendere Paolo in Piazza, che vergogna! Coi caschi blu pronti a reprimere la rabbia, il dolore e lo sdegno della folla! Pronti a bloccare donne e uomini molto diversi tra loro ma accomunati dalla difficoltà di vivere.  Ce l'hanno tolto perchè anche se ha delle restrizioni continua a scendere in piazza. Non parliamo di quello che va dai vecchietti per fare campagna elettorale. Non parliamone, perchè quella di ieri non può essere intesa che come una provocazione, o peggio un'intimidazione, un monito a chi insiste a credere che stando uniti possiamo fare nuove regole, più giuste! Libertà per Paolo, Luca e gli altri attivisti! Non ci metterete agli arresti, la lotta non ha confine! Casa reddito dignità e libertà per tutti". 

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