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Arriva l’alluvione. Ma per finta

Visita alle casse d’espansione sul fiume Enza con esercitazione per la Protezione Civile dell’Unione Pedemontana Parmense

Siamo sul fiume Enza. Arriva un’onda di piena e le casse d’espansione  entrano in funzione per scongiurare il peggio. Si mobilità la Protezione Civile dell’Unione Pedemontana Parmense, che mette in atto le contromisure necessarie per garantire la sicurezza della popolazione. Ma niente paura, è soltanto lo scenario simulato nella mattinata di sabato 7 ottobre, durante un’esercitazione che si è svolta presso le casse d’espansione di Montechiarugolo che ha impegnato tecnici del Comune, di Aipo e della Protezione civile, insieme ai suoi preziosi volontari provenienti anche dalla Bassa parmense. Una squadra composta da una trentina di persone che si sono date appuntamento alle 8,30 nel Municipio di Montechiarugolo, dove l’ingegner Massimo Valente di Aipo ha illustrato la storia, le caratteristiche e il funzionamento delle casse d’espansione sull’Enza.

Dopo un’ora la comitiva è andata in visita agli sbarramenti e alle arginature lungo il corso d’acqua, dove sono state mostrate le manovre per la laminazione di una piena. E alle 11 è scattata l’esercitazione dei volontari, impegnati nella realizzazione di coronelle in località San Geminiano, quei cerchi di sacchi di sabbia utilizzati per circoscrivere i “fontanazzi”, pericolose sorgenti che si formano a causa delle infiltrazioni d’acqua sui lati esterni degli argini durante le piene mettendo a repentaglio la tenuta degli argini stessi. All’esercitazione hanno preso parte i volontari delle associazioni Prociv Arci “Il Falco” di Felino, Aics “Il Ponte” di Sala Baganza, GEV Parma, GELA Parma, Agepro, Agesci, Unuci, Croce Azzurra di Traversetolo e, in veste di istruttori, gli uomini della Prociv Torrile. In azione anche una pattuglia della Polizia Locale Pedemontana e il loro comandante, nonché responsabile della Protezione civile dell’Unione, Franco Drigani.

«Abbiamo potuto apprendere dai tecnici Aipo come collaborare con loro nel caso in cui dovessero entrare in funzione le casse – sottolinea il geologo Stefano Castagnetti in servizio presso la Protezione civile dell’Unione Pedemontana – e come affrontare l’emergenza con l’aiuto dei gruppi di Protezione civile della Bassa, più abituati ad affrontare le piene. Piene che, oltretutto, da noi arrivano molto più rapidamente, nel giro di qualche ora, ed è importante che i nostri volontari sappiano cosa fare. L’idea è di promuovere altri momenti come questo – conclude Castagnetti – per dare una formazione più completa ai volontari». Il Sindaco Buriola ricorda che un’esercitazione simile era stata fatta nel momento in cui le casse divennero operative, «ma adesso che sono già entrate in funzione in alcune occasioni, oltre ad aver mostrato al territorio quanto siano importanti è opportuno proseguire nella formazione dei
volontari. C’è inoltre il tema caldo delle casse d’espansione che verranno realizzate sul Baganza – ha aggiunto il primo cittadino –. Credo sia fondamentale far conoscere quelle che sono state costruite sull’Enza, diventate un luogo naturalistico eccezionale. Anche un’opera idraulica, se
realizzata in modo corretto, può diventare una risorsa per tutto il territorio».

Buriola si è soffermato infine sul sistema di Protezione civile dell’Unione, «il classico esempio dei risultati che si possono ottenere lavorando insieme e che vanno al di là di quanto si riuscirebbe a fare come singolo Comune». Terminata l’esercitazione, l’Amministrazione comunale di Montechiarugolo ha offerto ai volontari un aperitivo al Circolo Punto Blu di Monticelli Terme. Un modo per ringraziarli del tempo e dell’impegno che mettono al servizio della comunità.

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