rotate-mobile
Cronaca

Art Bonus, ecco la 'chiamata alle arti' per gli aspiranti Mecenate

Il decreto che apre la strada agli aspiranti “novelli Mecenate” è stato presentato il 19 ottobre al Ridotto del Teatro Regio a conclusione di un ciclo di incontri che ha visto il Ministero della Attività Culturali impegnato in 5 città italiane

Contribuire concretamente a riqualificare i luoghi della cultura cittadini e, contemporaneamente, beneficiare di detrazioni fiscali: è questa la possibilità che offre il decreto ministeriale Art Bonus a cui il Comune di Parma ha aderito, proponendo un primo elenco di interventi necessari per recuperare, valorizzare e sostenere il patrimonio culturale e artistico cittadino.

Il decreto che apre la strada agli aspiranti “novelli Mecenate” è stato presentato il 19 ottobre al Ridotto del Teatro Regio a conclusione di un ciclo di incontri che ha visto il Ministero della Attività Culturali impegnato in 5 città italiane.

"Stiamo organizzando, insieme all’Anci – ha affermato il Sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu - un mini Road Show in giro per l’Italia, una chiamata alle arti che si concluderà entro la fine dell'anno con giornate informative dedicate proprio a far conoscere questo strumento fiscale ai cittadini, alle camere di commercio, alle associazioni locali. La legge consente a imprese, e cittadini di ottenere un beneficio fiscale pari al 65% dell'importo delle donazioni. E' uno strumento per la rinascita, per il recupero, per la valorizzazione dei nostri beni culturali, materia prima anche per l'industria turistica, è anche un modo per affermare la responsabilità sociale di cittadini e imprese, uno strumento per ripensare il futuro, insomma, una scommessa da vincere insieme, con i Comuni protagonisti".

“Abbiamo aderito con convinzione a questa soluzione promossa dal Governo – ha affermato l'assessore Laura Maria Ferraris – ci siamo rivolti ad istituzioni e mondo economico, attivando un percorso per valorizzare questo strumento, che può avere effetti importanti per la cultura e per l'indotto turistico, come dimostrano i cento milioni di persone che ogni anno visitano i nostri musei e i nostri monumenti. Abbiamo anche individuato un primo elenco di opere che hanno bisogno del sostegno dei cittadini per essere restaurate, ma siamo aperti a tutte le proposte”.

“Iniziative simili ad Art Bonus – ha constatato il sindaco Federico Pizzarotti, davanti ad un'attenta e qualificata platea di operatori economici e rappresenti delle istituzioni – sono diffuse in altri Paesi, come gli Stati Uniti, dove la leva del risparmio fiscale viene da tempo utilizzata per contribuire a recuperare luoghi e opere d'arte e promuovere cultura. Ne è un esempio l'Orchestra di Chicago, quasi interamente sostenuta da privati. L'Italia è ricca di tesori, spesso abbandonati a sé stessi da troppo tempo. A Parma abbiamo gli esempi dell'Ospedale Vecchio e soprattutto del San Paolo, dove ci sono ancora i ponteggi del 1983. Art Bonus può essere la leva giusta per riscoprire luoghi dimenticati o da valorizzare”.

L'assessore Michele Alinovi ha poi presentato il progetto di riutilizzo del complesso di San Paolo, destinato a diventare “luogo di promozione della città, punto di riferimento per il turismo e simbolo dell'identità culturale di Parma, legato alle sue eccellenze gastronomiche”. Anna Maria Meo, direttore del Teatro Regio, ha evidenziato come il meccanismo possa essere utilmente proposto anche per il sostegno dell'attività teatrale.

I dirigenti di Arcus, la società legata al Ministero, Ettore Pietrabissa e Carolina Botti, hanno quindi illustrato le modalità operative per diventare mecenate (finora, in questi mesi sono 685) e per avere la certezza che quanto donato verrà speso per le opere indicate dal sottoscrittore.

Art Bonus riconosce un credito d'imposta pari al 65% di quanto donato e realizzato per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici (D.L. 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni nella Legge 29 luglio 2014, n. 106), per azioni di sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42) delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione e per la realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

Il Comune di Parma ha individuato un primo elenco di 7 interventi, passibile di integrazioni (si terrà conto di segnalazioni anche riguardanti i beni statali) cui destinare i proventi del Decreto Art Bonus: la statua “Battaglia di Legnano” di Ximenes, la lapide di Cesare Battisti, il gonfalone dell’Anselmi, il monumento alle Barricate, il dipinto San Giovanni di Riccò, il complesso scultoreo di Barriera Bixio e il restauro degli interni di Palazzo Ducale. Questo primo elenco potrebbe essere ampliato e aggiornato a seconda delle proposte e delle disponibilità che verranno manifestate

Per consultare l’elenco completo degli interventi fin qui selezionati e proposti ai potenziali mecenati è sufficiente andare sul sito dedicato https://www.comune.parma.it/artbonus o scrivere a artbonus@comune.parma.it .
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Art Bonus, ecco la 'chiamata alle arti' per gli aspiranti Mecenate

ParmaToday è in caricamento