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Cronaca

Art Lab e Nomas a rischio sgombero: assemblea pubblica alla Corale Verdi

Art Lab e Nomas Hotel a rischio sgombero. La campagna Oltretorrente Libero e Solidale promuove un'assemblea pubblica con il quartiere Oltretorrente sabato 31 ottobre presso la sede della Corale Verdi in vicolo Asdente

Art Lab e Nomas Hotel a rischio sgombero. La campagna Oltretorrente Libero e Solidale promuove un'assemblea pubblica con il quartiere Oltretorrente sabato 31 ottobre presso la sede della Corale Verdi in vicolo Asdente. 

LA NOTA DEGLI ORGANIZZATORI - "Sabato 31 Ottobre, h. 18.30, assemblea pubblica presso il Circolo Corale Verdi per immaginare e creare insieme l’Oltretorrente Libero e Solidale. La Campagna Oltretorrente Libero e Solidale nasce nel marzo 2015 per fare sì che le pratiche di solidarietà, mutualismo, socialità e confronto che come Art Lab abbiamo sempre agito, potessero riprodursi oltre le mura del nostro spazio per immeticciare il quartiere prima, la città poi. Nel corso della campagna abbiamo avuto modo di confrontarci con le diverse anime del tessuto cittadino, ben consapevoli che le nuove povertà, la difficoltà di accedere ai servizi essenziali, l’impossibilità per molte e molti di vedere garantito il diritto ad un’abitazione degna, così come lo smantellamento del diritto allo studio, siano tutti frammenti dello stesso mosaico che hanno come denominatore comune il senso di isolamento e l’incapacità di risolvere insieme le problematicità.

Come naturale conseguenza della campagna è nato Nomas Hotel, uno spazio dove chi vive suo malgrado nell’indigenza abitativa ha trovato collettivamente una soluzione; sottraendo uno spazio pubblico alla speculazione edilizia e restituendo alla città attraverso momenti cultuali e progettualità di vario genere parte del suo valore sociale. Ecco che anche qui prendono vita le scuole di italiano, lo sport popolare e antirazzista, i progetti di sostenibilità ambientale, i gruppi di acquisto solidale, spazi comuni dove non esista il dualismo fornitore/utente ma lo scambio sia sempre reciproco, che già da anni erano stati sperimentati e promossi all’interno di Art Lab. Nomas è, oltre a questo, una dimora per tante e tanti che negli anni hanno vissuto sulla propria pelle lo smantellamento del welfare e dell’edilizia sociale, un’emergenza abitativa drammatica, inasprita da una crisi che non ha fine per migliaia di famiglie. A questa crisi che rivela sempre più l’incapacità delle istituzioni, si aggiunge l’annuale problema dell’ “emergenza freddo”. Ogni anno sono sempre più numerose le persone che vengono escluse dal ridotto numero di posti messo a disposizione dai progetti istituzionali e che si vedono costrette a dormire all’addiaccio con le rigide temperature invernali. Queste situazioni sono ormai diventate sistematiche anche se ancora considerate “emergenziali”. Le strategie di questa e delle passate amministrazioni di tamponare una crisi strutturale con fondi d’emergenza non sono mai riuscite a risolvere il problema alla radice. Il progetto vuole essere un pragmatico modello che individua da un lato persone in necessità e dall’altro numerosissimi locali sfitti sufficienti a colmare l’emergenza abitativa. Collettivizzazione e mutualismo sono le modalità con cui affrontare le difficoltà della crisi e ricostruire un tessuto sociale critico, solidale e partecipe che si sappia contrapporre alla tristezza e alla solitudine delle istituzioni; senza dimenticare che, sebbene la responsabilità politica nei confronti di chi è in condizioni di indigenza e subalternità è istituzionale, tuttavia i diritti vivono solamente dove le persone li rivendicano, li coltivano e li difendono.

Comprendere questo è un primo passo contro la solitudine dei nostri tempi, un primo passo per non cedere ai rigurgiti razzisti e xenofobi che sempre più spesso ci opprimono; specialmente nell’odierno dramma della crisi umanitaria legata ai fenomeni migratori verso l’Europa da parte di popolazioni in fuga da guerre, carestie o semplicemente in cerca di una vita che valga la pena di essere vissuta. Dramma che richiederebbe un grado di investimento adeguato in merito a politiche sociali, formative, lavorative e abitative, mentre la loro insufficienza, oltre al mancato soddisfacimento dei diritti fondamentali di ogni persona, ha conseguenze dirette sulla coesione sociale e dà di conseguenza origine a fenomeni di intolleranza. È proprio ripartendo da queste carenze che in questi anni abbiamo dato vita ad un laboratorio diffuso di convivenza tra individui che vantano esperienze, tradizioni e cammini diversi. Lo abbiamo fatto non negando le diversità, ma anzi riconoscendole, moltiplicandole e trasmettendo il valore aggiunto che pongono in essere. Oggi i progetti di Art Lab, Nomas e Oltretorrente Libero e Solidale hanno bisogno di essere difesi da chi li ha attraversati, vissuti, partecipati.        

Certo, per conservare il portato, ricco e vivo, ma anche per espanderlo, per dare vita a esperienze sempre nuove come è stato recentemente per la staffetta NoBorder che ha portato la solidarietà di Parma (anche materiale) ai confini d’Europa e ha inchiestato le reali condizioni dell’accoglienza europea e dei dispositivi di controllo dei corpi. Dopo lo sgombero delle famiglie dalla palazzina occupata di via Cagliari (dove trovavano casa numerose famiglie indigenti e che è stato restituito al degrado e all’incuria, senza offrire alcuna soluzione adeguata alle persone lasciate “per strada”) e dalla chiusura al dialogo delle istituzioni, si paventa un possibile rischio per questi spazi comuni. Rischio che può essere scongiurato solo tramite una presa di posizione, un impegno e una partecipazione collettiva.

Per queste ragioni sentiamo la necessità di sviluppare un progetto reale di accoglienza degna e di estendere la partecipazione a Nomas anche ad altri soggetti che lavorano nel campo della solidarietà e del mutualismo, per farne un esperimento collettivo di democrazia e cooperazione tra diversi soggetti: per farne realmente un bene comune. 

Il progetto intende costruire pratiche di sostegno alla realizzazione di un percorso di riqualificazione urbana, che mira a promuovere nuove forme e stili di vita basati su un altro modello di sostenibilità sociale, culturale e ambientale. Un progetto che vogliamo proporre e discutere con gli abitanti dell’Oltretorrente, quartiere storicamente meticcio, e con quella fitta rete di associazioni che da tempo operano sul territorio. Tutto ciò si deve e si può rendere possibile solo creando una collaborazione tra le diverse realtà solidali della nostra città. Invitiamo, pertanto, tutte e tutti (associazioni e singoli) gli interessati a costruire con noi un progetto che renda questo quartiere più accogliente, a partecipare all’assemblea che si terrà sabato 31 ottobre alle ore 18.30 presso il circolo Corale Verdi, vicolo Asdente 9.                                                                                                                                                                                                       
 

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