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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Asp, si dimette il revisore dei conti. Carta Canta teme per il futuro dell'azienda

Le dimissioni del revisore dei conti di Asp "Ad Personam" aggravano le difficoltà già note dell'azienda. Dopo la notizia del buco di bilancio di quattro milioni di euro, Gian Luca Conti lo scorso 23 aprile ha annunciato il suo forfait, per un incarico che era già in scadenza il 30 giugno 2013.

Le dimissioni del revisore dei conti di Asp "Ad Personam" aggravano le difficoltà già note dell'azienda di servizi alla persona del Comune di Parma. Dopo la notizia del buco di bilancio di quattro milioni di euro, Gian Luca Conti lo scorso 23 aprile ha annunciato il suo forfait, per un incarico che era già in scadenza il 30 giugno 2013. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione Carta Canta che scende nel dettaglio citando anche la delibera del Cda in cui viene riportato l'intervento dell'assessore al Welfare, Laura Rossi, che in merito al buco di bilancio conferma che sarà il Comune a dover ripianare.

"Quello che ora ci preoccupa - dichiara il presidente dell'associazione, Raffaele Zinelli - è che l'Ente abbia perso un attento conoscitore della sua storia economica e politica dalla sua costituzione, maggio 2007, ad oggi e soprattutto ci preoccupano le ragioni vere che l'hanno portato ad anticipare di due mesi la sua decisione. Innanzitutto non occorre essere dei maghi per capire che le sue dimissioni sono un atto conseguente alla situazione di abbandono del destino dell'ASP da parte del suo di fatto unico azionista, il Comune di Parma, che continua insieme ai vertici dell'Ente a rincorrere il miraggio della vendita del Romanini-Stuard al solo scopo di ripianare le perdite di bilancio da loro stessi generate e dimentichi naturalmente delle tante ragioni strutturali che impediscono all'ASP di aspirare quanto meno a un pareggio di bilancio".

Secondo l'associazione "molto più concretamente le dimissioni del Revisore dei Conti dipendono dalle sue numerose ignorate raccomandazioni e soprattutto dalle sue due ultime sollecitazioni al Comune di Parma e al CdA di intervenire urgentemente per evitare che le gravissime difficoltà dell'ASP si trasformino in fallimento. Queste sue sollecitazioni sono state riprese, come atto dovuto, nell'ultima delibera di adozione del bilancio consuntivo 2012 da parte del CdA". Cosa aveva evidenziato il revisore dei conti? Che "senza scelte strategiche anche la politica di dismissione di alcuni cespiti sociali, pur potendo garantire nell'immediato risultati economici positivi, non appare idonea a consentire la piena realizzazione della missione sociale". Richiamando l'attenzione "sul contratto di servizio sottoscritto (da Cattani) con il Comune di Parma e in particolare sulla clausola di salvaguardia, evidenziando il valore della clausola stessa e la necessità, qualora le alienazioni previste nel Piano e in particolare quella dell'immobile Stard-Romanini non si realizzassero, di doverla azionare nei confronti del Comune ai fini di colmare lo squilibrio economico e finanziario".

Nell'intervento dell'associazione si precisa infine: “L'Assessore al Welfare Laura Rossi, Presidente della seduta … ha precisato che comunque il Comune in quanto socio di maggioranza si dovrà far carico delle perdite dell'ASP (4,1 milioni di euro solo al 2012) e dovrà reperire le risorse necessarie. E pensare che il 21 settembre 2012, un mese prima della sopramenzionata Assemblea dei Soci, avevamo scritto: e se venisse fuori che in base alla clausola di salvaguardia del contratto di servizio il Comune dovesse rimborsare all'ASP 2,5 milioni di euro che intende fare l'assessora, pagare o non pagare, rispettare o non rispettare le regole da lei tanto venerate? Bene, ora abbiamo la sua parola scritta che il Comune pagherà e quindi subito l'altra domanda: ma quando?".

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