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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Asp Fidenza, Gibertoni e Sassi: "Strane anomalie nel cambio della Governance"

Lo affermano i consiglieri Giulia Gibertoni, Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi del Movimento 5 stelle in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale: "Non ritiene che nelle ultime nomine dei consiglieri di amministrazione dell'Asp emergano alcune evidenti incompatibilità"

“Il percorso di cambio della governance dell’Asp di Fidenza”, nel parmense, “effettuato in concomitanza con la scelta strategica sull’accreditamento delle strutture e quindi sul futuro assetto aziendale, presenta molte strane anomalie”.

Lo affermano i consiglieri Giulia Gibertoni, Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi del Movimento 5 stelle in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove segnalano che l’Asp in oggetto si occupa di anziani, minori, adulti e disabili e attualmente gestisce per l’ambito oggetto della normativa di accreditamento nove Case residenze per anziani e cinque Centri diurni, insieme con soggetti co-gestori privati.

Soci di questa Asp - aggiungono - sono dodici Comuni (Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Teme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Sissa Trecasali e Zibello) e cinque soggetti privati, che detengono meno dell’1,5 per cento delle quote sociali.

Costituita ufficialmente nel 2008 dalla fusione e trasformazione di sette ex Ipab e dal conferimento di servizi comunali, l’Asp di Fidenza avrebbe progressivamente richiesto ai Comuni soci contributi sempre minori per la compartecipazione ai costi dei servizi e nell’anno 2013, in particolare, avrebbe chiuso il bilancio - si legge nell’interrogazione - in sostanziale pareggio, registrando un utile di 269.285 euro a fronte di contributi dei Comuni pari a 262.477 euro, che i Soci hanno deciso di mantenere per destinarli a futuri investimenti nel miglioramento delle strutture.

A parere dei consiglieri, dunque, l’Asp fidentina “è oggi un’Azienda multiservizi economicamente sana, con buoni livelli di qualità dei servizi”, per cui “la governance aziendale sembra aver operato positivamente e nell’interesse dell’Azienda”.

Un’altra segnalazione contenuta nell’interrogazione riguarda il fatto che i soci dell’Asp non sarebbero ancora pervenuti a “una decisione definitiva sull’accreditamento dei servizi per anziani, nonostante abbiano richiesto all’Azienda e ottenuto da essa ben tre studi di fattibilità con varie ipotesi di internalizzazione ed esternalizzazione dei servizi”, dai quali, tuttavia, si evidenziava “che maggiore è il numero di servizi residenziali gestiti dall’Azienda minore è il contributo economico che i Comuni devono versare per ricoprire il differenziale costi-ricavi”.

“Nei verbali dei consigli di amministrazione di ottobre e novembre 2014, periodo nel quale l’Azienda era alla prese con i nuovi studi di fattibilità richiesti dai soci, - si legge ancora nel testo - risulterebbe che i membri del consiglio di amministrazione siano stati costantemente pressati da parte di alcuni soci per dimettersi”.

E infatti, subito dopo la presentazione dell’ultimo studio di fattibilità del 12 novembre 2014, - scrivono i firmatari - avrebbero comunicano le proprie dimissioni il presidente del consiglio di amministrazione dell’Azienda e un consigliere, dopo che un altro consigliere si era dimesso, senza essere surrrogato, nel luglio 2014.

L’assemblea dei soci, con propria delibera del 26 novembre 2014, avrebbe quindi proceduto alla surroga dei tre consiglieri dimissionari, anche se agli atti - sottolineano gli esponenti del Mov5s -  sarebbero contenute “alcune osservazioni del direttore” relative a “problematiche di compatibilità e di attinenza rispetto a quanto previsto dallo Statuto aziendale” per due dei nominati. I tre consiglieri appena nominati, inoltre, si sarebbero contestualmente dimessi pochi giorni dopo, il primo dicembre 2014, in occasione della convocazione del primo consiglio di amministrazione, concretizzando così le previste dallo Statuto per la decadenza dell’intero consiglio.

A questa situazione sarebbero seguiti altri passaggi e dimissioni fino ad arrivare al 28 gennaio 2015 quando si sarebbe dimesso l’ultimo componente rimasto del consiglio di amministrazione, che nella lettera di dimissioni avrebbe scritto - come riportato nell’interrogazione - “molti degli accadimenti degli ultimi tempi sono unicamente il frutto della volontà di annullare completamente la governance aziendale, senza avere cura delle ripercussioni sull’Azienda delle proprie scelte e senza considerare le problematiche tecniche, economiche e giuridiche derivanti  dalle scelte dell’assemblea dei soci….”.

In seguito, una volta che tutti i consiglieri si sono dimessi, l’assemblea dei soci ha potuto procedere - scrivono i firmatari - alla surroga dei cinque componenti con nuove nomine, ma la delibera che ne conteneva i nominativi, “immediatamente esecutiva”, sarebbe stata adottata dai soci, “nonostante siano stati prodotti dagli uffici aziendali osservazioni e criticità circa possibili incompatibilità dei candidati”.

Di qui l’interrogazione alla Giunta a cui i consiglieri chiedono se sia al corrente delle “anomalie” descritte e se non ritenga che nelle ultime nomine dei consiglieri di amministrazione dell’Asp emergano alcune evidenti incompatibilità, dichiarate negli stessi curricula dei candidati, con la normativa vigente.

Gibertoni e colleghi vogliono inoltre sapere se, al di là dell’incompatibilità, non si consideri “palesemente inopportuno nominare, tra i membri del consiglio di amministrazione, soggetti che provengano o hanno in essere o hanno avuto nel recentissimo passato rapporti con soggetti cooperativi operanti in settori attinenti o concorrenti all’ambito di attività di Asp e se non ritenga che ciò sia tanto più grave in quanto gli stessi soggetti cooperativi sono interessati al processo in essere di accreditamento dei servizi aziendali”.

Segue una serie di altri quesiti e la richiesta alla Giunta di intervenire sulle nomine, esercitando il proprio potere di vigilanza e di controllo, di rispetto della normativa regionale, nonché il proprio ruolo di controllo sulle Asl. I consiglieri vogliono infine sapere se l’esecutivo regionale ritenga opportuna una segnalazione all’autorità giudiziaria competente su questa vicenda di nomine e immediate dimissioni, che sembrano avere come unico scopo la decadenza dell’intero consiglio di amministrazione, nonché sulle presunte incompatibilità e sui vizi di diverse di queste nomine, proprio in una fase cruciale della vita dell’Azienda

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