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PBC, Roberti: "Trasparenza e gestione pubblica di beni comuni"

Trasparenza e gestione pubblica dei beni comuni, adozione di sistemi per non ricadere nel debito, misure contro l'inceneritore, tutela del lavoro e sicurezza, i cardini del movimento che presenta la candidata sindaco Roberta Roberti

"Non siamo così visionari da promettere la luna, non avendo i soldi e con il peso di vincoli come il debito del Comune. Ciò che ci sentiamo di promettere è il ritorno del controllo e  del coordinamento dei beni comuni nelle mani dell'amministrazione, e non dei privati". Queste le parole di Roberta Roberti, candidata sindaco per Parma Bene Comune, nel corso di un'assemblea pubblica di presentazione presso l'auditorium Toscanini moderata dal giornalista di Tv Parma Marco Balestrazzi, alla presenza di Marco Adorni e altri esponenti del movimento. Trasparenza e gestione pubblica dei beni comuni i punti da cui è necessario partire, secondo il movimento, per risollevare le sorti della città. Tanti i temi di dibattito, primo tra tutti il debito. "La prima cosa che faremmo sarebbe istituire una commissione apposita: una procedura di controllo per stabilire anzitutto le responsabilità del debito, eventualmente definendo come irricevibile una parte e stornarla, organizzando un sistema che garantisca che ciò che è accaduto non si ripeta più".

Cambiare la natura giuridica delle società partecipate, trasformandole in "aziende speciali" consentendo una ripubblicizzazione dei servizi e la garanzia di un controllo mirato alcuni degli obiettivi di Parma Bene Comune, che intende chiedere a tutte le aziende o cooperative aventi a che fare con l'amministrazione, il rispetto del codice di trasparenza e legalità, per combattere la corruzione, e il rispetto del codice etico del lavoro, per offrire garanzie ai lavoratori. E in tema di tutela del lavoro è intervenuto dal pubblico un dipendente della Cft, raccontando le difficoltà per i dipendenti davanti ai 36 licenziamenti previsti e la necessità di una tutela dei diritti attraverso il sostegno della politica. Ampio spazio alla questione dell'inceneritore da parte di un esponente del movimento, Angelo Chiuri: "È un danno per la salute e un costo per le casse comunali. Parma non ha bisogno di un'altra fonte di inquinamento. Ciò che la nuova amministrazione potrebbe fare è limitare la produzione dei rifiuti, ad esempio attuando politiche, anche nelle scuole, per una riduzione dell'uso dell'acqua in bottiglia; inoltre puntare di più sulla raccolta differenziata, che ancora non raggiunge gli obiettivi prefissati. Quanto all'impianto, non mancano le proposte sulla sua riconversione, come quella arrivata dalla società olandese VGW" . "Il sindaco – puntualizza Roberti –, non ha la facoltà di chiudere l'inceneritore, ma essendo garante della salute dei cittadini, deve trovare misure alternative per non dargli da mangiare, incrementando la raccolta differenziata e distinguendo tra chi se ne occupa e chi gestisce l'inceneritore".

Ampio spazio del dibattito anche alla pagina dei servizi educativi. "Con Parma ZeroSei e le esternalizzazioni – sottolinea Roberti – si è costretti a delegare ai privati una materia di competenza dei comuni, per arrivare a obiettivi economici riducendo la qualità dei servizi. Diventa essenziale anche in questo caso l'attuazione di un controllo e di un coordinamento da parte dell'ente comunale". Una città, quella immaginata da Parma Bene Comune, che garantisca sicurezza ai cittadini, non solo in tema di criminalità, ma anche riguardo una viabilità che tuteli anche le utenze deboli. Un appoggio a Parma Bene Comune arriva dalla segretaria PRC Paola Varesi: "La realtà dei movimenti si sta imponendo anche per la sfiducia crescente nei confronti della politica. È necessario tenere in considerazione le richieste della gente e ricostruire una soggettività politica. In questo senso credo ci siano molte analogie con Parma Bene Comune".

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