rotate-mobile
Cronaca

ESCLUSIVA - Attentati Bruxelles :"Ho sentito le esplosioni vicino a casa" - La testimonianza di una parmigiana

Stamattina la tragedia a Bruxelles: le esplosioni hanno provocato morti e feriti e sono tornate a far tremare l'Europa dopo l'attentato del 13 novembre di Parigi. La testimonianza di Pamela a Parmatoday: parmigiana residente a Bruxelles che si occupa di difesa dei diritti umani e sicurezza nell'unione Europea e vive nelle immediate vicinanze delle stazioni della metropolitana colpite dall'attentato :"spero che questi attentati siano una sveglia per i paesi europei che fino ad ora hanno sottovalutato il rischio di esclusione sociale".

Il terrorisimo infligge un altro colpo all'Europa e lo fa ferendola proprio al cuore con alcuni attacchi alla città di Bruxelles, dove hanno sede i principali centri del potere europeo.

Alle otto della mattina del 22 marzo nel momento di inizio della giornata lavorativa, alcuni terroristi si sono fatti saltare in aria provocando morti e feriti. La prima esplosione all'areoporto di Zaventem e successivamente alle due fermate della metropolitana vicino alle sedi dell'istituzioni Ue. Per ora secondo i media sono 34 i morti e almeno 230 feriti di cui 3 italiani.

Sono da poco passati 4 mesi dagli attacchi a Parigi e pochi giorni dall'arresto di Salah Abdeslam, considerato la mente degli attacchi parigini che l'Europa si trova nuovamente a fare i conti con il problema del terrorismo e della sicurezza internazionale.

Abbiamo raccolto la testimonianza esclusiva di Pamela, una ragazza parmigiana residente nella capitale Belga nella zona della metropolitana colpita dall'attacco, un' intervista molto particolare visto che Pamela si occupa di difesa di diritti umani e principi democratici nella Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea e si trovava anche a Parigi il giorno dell'attentato.

LA TESTIMONIANZA/INTERVISTA DI UNA PARMIGIANA A BRUXELLES "TRISTE PER QUESTA CITTA' FERITA" - Stamattina mi stavo preparando per andare al lavoro quando ho sentito dell'esplosione all'aeroporto che comunque è a qualche km dalla cittá quindi, nonostante l'ansia, stavo per uscire quando ho sentito le esplosioni anche alle due stazioni metro di Maalbeek e Schuman che sono accanto a casa mia. A quel punto ho cominciato ad avere timore di uscire di casa.

Subito hanno comiciato a chiamarmi dall'ufficio per controllare dove fossi e se stessi bene, dopodiché le autorità hanno invitato a non muoversi da casa o dall'ufficio

Cosa si prova a vivere in questo clima?  

Io, per qualche ragione astrale che non mi spiego, ero pure in centro a parigi la sera del 13 novembre e mi sono fatta tutto il primo lockdown (quando la città è stata completamente bloccata e militarizzata dopo gli attacchi di parigi) brussellese di novembre. Per prima cosa si prova apprensione per tutti gli amici sparsi per la città. Stamattina ho passato le prime due ore a cercare di rintracciare una cinquantina di persone. Poi c'è il panico che ti prende mentre segui le notizie e capisci che la situazione si sta evolvendo continuamente e non è finita (tipo tra il primo attentato e il secondo).

Quello è panico puro perchè ti aspetti che possa succedere di tutto da un momento all'altro, perdi il controllo razionale della tua mente e cominci a temere perfino spari dalla finestra. Una volta che ti senti in salvo, cominciano tutti i pensieri egoistici.

Improvvisamente pensi alla fortuna che hai avuto nell'averla scampata e cominci a pensare a cose tipo "ora come torno a casa a pasqua?" poi cominci a processare l'accaduto e riprendi il controllo.

Mi sono sentita terribilmente triste per questa città ferita. Bruxelles è una città aperta a tutti, piena di contraddizioni, multiculturale una città che ospita un'enorme varietà umana con i sogni e le aspirazioni più diverse. Di sicuro quello che mi fa arrabbiare sono le reazioni ridicole che si sentono da chi se ne sta seduto e al sicuro. E' facile dire "bisogna chiudere le frontiere e lasciar fuori tutti gli stranieri" quando sei lontano da dai luoghi dell'accaduto e magari in un piccolo paese in un'altra nazione...

In mattinata il primo ministro belga ha fatto un appello alla calma e alla solidarietà. Non era scontato parlare di solidarietà visto che Hollande dopo gli attentati di Parigi aveva detto "siamo in guerra", quella del ministro belga la reputo una dichiarazione intelligente.

Durante la giornata di oggi avrò ricevuto 50 messaggi di amici da Parma che dicono "torna a casa" ma io mi dico "che senso ha?" Non ti nego che il primo pensiero irrazionale sia " se me ne torno a Parma sto al sicuro" ma, il punto del terrorismo è esattamente questo "non sei mai al sicuro mai". La situazione sta diventando molto pesante, comunque.

Dal punto di vista professionale, (Pamela si occupa di occupo di difesa di diritti umani e principi democratici nella Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea) cosa ne pensi della situazione in cui si trova l'europa?

Proprio per deformazione professionale, sia in questo caso che a Parigi ho cominciato quasi subito a pensare alle scelte politiche che verranno dopo questi episodi, se da un lato serve molto più coordinamento tra i paesi europei, dall'altro serve molto lavoro a livello sociale.

Si sa da anni che il Belgio è il paese con il più alto numero di affiliati a gruppi fondamentalisti violenti. Fino ad ora si è solo cercato di affrontare la cosa a livello di sicurezza e controlli di polizia che è sicuramente una soluzione "contenitiva" a breve termine ma, come abbiamo visto in entrambi i casi, non è infallibile anzi, io spero che questi attentati siano una sveglia per i paesi europei che hanno fino ad ora sottovalutato il rischio di esclusione sociale di alcune comunità. Va fatto un lavoro enorme di educazione, dialogo interculturale e interreligioso, creazione di opportunità di lavoro. Sicuramente è un lavoro che dà effetti nel medio-lungo termine. Avessimo cominciato prima, forse non saremmo dove si sta oggi ma se non cominciano ora non si cambierà mai.

Credi che siano state adottate delle efficaci misure di sicurezza in città?

Dopo Parigi c'era stato un primo "lockdown" a Bruxelles. Risultato? Dopo 4 giorni di allerta 4 non se ne poteva più. La ritengo una misura senza senso. 

Da allora c'è un dispiegamento di esercito micidiale, specialmente intorno all'area Schuman. Ha cambiato qualcosa? Forse ha fatto un po' da deterrente, ma se io prendo la metro tranquillamente la può prendere anche uno con la cintura esplosiva. Uguale per l'aeroporto: l'esplosione non è stata nell'area imbarchi, ma nella hall. Chi c'era a controllare? Agli areoporti dovrebbero perquisire tutti all'ingresso.

Che misure di precauzione vi hanno consigliato le autorità per le prossime ore?

Le autorità invitano i cittadini a stare dove sono anche perchè immagino che i terroristi superstiti siano in fuga. Qui si sentono solo sirene spiegate da stamattina alle 8, purtroppo è un rumore che negli ultimi 4 mesi è diventato molto familiare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

ESCLUSIVA - Attentati Bruxelles :"Ho sentito le esplosioni vicino a casa" - La testimonianza di una parmigiana

ParmaToday è in caricamento