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Cronaca

Commissione Audit: appello per tutelare fasce deboli e rinegoziare debito

Rinegoziare il debito con le banche, tutelare le fasce deboli con esenzioni, dedicare il 20% del sovragettito tributario alla spesa sociale alcune delle richieste presentate dalla Commissione Audit attraverso un appello con richiesta di sottoscrizione

Nuovo appello da parte della Commissione Audit di Parma sul debito pubblico quello rivolto a tutti i cittadini. Dito puntato contro la destinazione delle imposte di Imu e Irpef al risanamento del debito cittadino: "C'è a Parma una palese e ineludibile questione di equità e di giustizia sociale: non è accettabile che il ricavato di una imposizione fiscale Imu e Irpef fissata ai massimi livelli venga destinato interamente a far fronte al debito ereditato dalle precedenti amministrazioni - si legge in un comunicato diffuso -. Esistono altre strategie e soprattutto altre priorità che non possono essere ignorate. Nella imminenza della approvazione del Bilancio di previsione 2013, a fronte di una crisi che sta colpendo duramente una larga parte dei cittadini di Parma, la Commissione di Audit ha presentato alla stampa le proprie proposte in forma di appello rivolto alla Giunta e a tutti gli amministratori comunali". La richiesta da parte della Commissione Audit rivolta ai cittadini è quella della sottoscrizione di un appello per Parma. "Il Comune di Parma nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30 ottobre 2012 ha deliberato di applicare l’aliquota massima consentita dalla legge all’Imu, assicurando in tal modo un’entrata di circa 85 milioni di euro,con un incremento di 45,5 milioni di euro nel 2012 e di 44,6 milioni di euro nel 2013, rispetto alla vecchia ICI. Se si considera che dal raddoppio dell’addizionale Irpef deriverà un’entrata di 25 milioni di euro, possiamo constatare che larga parte delle risorse destinate alla spesa corrente e a ripianare il debito del Comune e delle società partecipate proviene dai cittadini".

Un debito di 867 milioni di euro che, secondo quanto sottolineato dalla Commissione Audit, dipenderebbe soprattutto da una cattiva gestione interna al Comune nelle precedenti amministrazioni, con conseguenti indagini in merito alle irregolarità attestate anche dalla Corte dei Conti, determinate come reso noto nella relazione Ciclosi, anche da degenerazioni di funzioni e del ruolo. "Questo debito  - sottolinea la Commissione Audit - è in larga parte con le principali banche, che hanno concesso crediti, sui quali sono state imbastite gravissime operazioni su aree e grandi opere, che hanno garantito enormi plusvalenze a soggetti privati, beneficiati da guadagni ben superiori a quelli che avrebbe offerto loro il mercato stesso". La Commissione Audit ritiene che il debito debba essere pagato da chi realmente lo ha determinato, non i parmigiani. La Commissione Audit sottolinea in tal senso che non si tratta di una messa in discussione delle tasse da pagare al Comune, ma della scelta di imporre un aumento che graverà pesantemente sulle famiglie, a causa della necessità di ripianare il debito pubblico. La richiesta da parte della Commissione Audit attraverso un appello alla Giunta Comunale e al Consiglio è di rimettere in discussione le scelte prese e aprire un confronto pubblico per la ricerca di modalità con tempistiche diverse, meno pressanti per i cittadini, per far fronte al debito. In particolar modo, la Commissione chiede la tutela delle fasce con reddito basso esentandole dal pagamento dell'aliquota massima dell'Imu nel caso dell'acquisto dell'abitazione con un mutuo. Tra le richieste quella di destinare il 20% del sovragettito tributario alla spesa sociale, con un occhio particolare per i meno abbienti, con garanzia del "riconoscimento pieno ed effettivo dei diritti fondamentali alla casa, al lavoro, alla scuola, alla cultura, che sono irrinunciabili". Altra richiesta quella di rinegoziare il debito con le banche, in particolar modo per tempistiche, importo e tassi di interesse per la restituzione, attraverso una contrattazione basata sulla conoscenza delle irregolarità delle precedenti amministrazioni.

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