Acqua, a Parma la più cara in regione: +52,5% l'aumento in bolletta
Negli ultimi cinque anni il costo dell'acqua non ha fatto che aumentare in Emilia-Romagna, secondo Cittadinanzattiva, registrando un +30% di media, che supera l'incremento nazionale del +24,5%
Negli ultimi cinque anni il costo dell'acqua non ha fatto che aumentare in Emilia-Romagna, secondo Cittadinanzattiva, registrando un +30% di media, che supera l'incremento nazionale del +24,5%. Tariffe del tutto fuori controllo a Parma (+52,5%), ma gli incrementi sono a due cifre in tutti i capoluoghi, tranne che a Bologna (+5%): Modena (+24%), Rimini (+25,5%), Ferrara (+26,9%), Reggio Emilia (+29,6%), Ravenna (+34,2%), Cesena e Forlì (+34,6%), Piacenza (+36,4%). Aumenti importanti sono stati registrati anche nell'ultima rilevazione annuale (2011 rispetto al 2010): +6% rispetto al 5,8% nazionale e a Reggio Emilia di più (8,7%). Ed è questa la città dove l'acqua per uso domestico costa di più in Emilia-Romagna, con una spesa media annua di 425 euro: ben 131 più di Bologna (minor costo a livello regionale) e 315 in più di Isernia, dove il servizio costa meno a livello nazionale.
Per una spesa media annua di 290 euro in Italia, il servizio idrico integrato ha costi molto superiori in Emilia-Romagna (369 euro), risultando quarta in Italia dietro le tre regioni più care: Toscana (431), Marche (379) e Umbria (371). Nell'annuale indagine, l'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva ha rilevato i costi del servizio idrico integrato per uso domestico (acquedotto, fognatura, depurazione, quota fissa-ex nolo contatori), riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, comprensivi di Iva al 10 per cento.