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Cronaca

Omicidio Habassi: il 33enne sarebbe morto dissanguato

Lo rivela l'autopsia effettuata ieri presso l'istituto di Medicina Legale di Parma. Ora sono previsti 90 giorni per depositare il referto completo. Intanto dalle indagini emergono particolari che legherebbero l'omicidio al mondo della droga.

Potrebbe essere morto per dissanguamento Mohamed Habassi il cittadino tunisino brutalmente assassinato a Basilicagoiano nella notte tra il 9 e il 10 maggio. Dall'autopsia eseguita presso l'Istituto di Medicina Legale di Parma dalla neo direttrice Rossana Cecchi e da Edda Guareschi emergerebbero nuovi particolari sull'assassinio. Oltre le dita staccate con una pinza e il morso con cui Luca Del Vasto ha staccato un orecchio del trentatreenne tunisino, sembra che anche un pezzo del naso sia stato staccato dal volto.
Ora per depositare i risultati dell'autopsia per legge sono previsti 90 giorni. Quello che la pm Daniela Nunno, titolare dell'indagine, dovrà contestualizzare nelle dinamiche dell'aggressione è l'orario della morte di Habassi per capire quanto sia durata la sua agonia rispetto all'inizio delle torture.
Ancora dettagli emergono poi dalle indagini perchè sembra che un vicino di casa della vittima abbia detto di aver sentito gli aggressori chiedere di "droga e soldi". Si complica così lo scenario legato al mondo dello spaccio di stupefacenti. Rimane, infatti, anche l'attesa degli esami tossicologici per capire se davvero il gruppo dei sei sia andato nell'appartamento sotto l'effetto di alcol e cocaina.
E ai particolari raccapriccianti si aggiunge la polemica su Facebook, dove un botta e risposta tra Nicola Dall'Olio, capogruppo del PD a Parma e il vicesindaco di Montechiarugolo, Daniele Friggeri, torna sulle responsabilità dei vicini nel ritardo della segnalazione del pestaggio ai carabinieri. Friggeri difende i suoi concittadini dopo le dichiarazioni di Dall'Olio che si chiedeva perchè, se i vicini avevano sentito tutto, non si erano mossi per chiamare le forze dell'ordine. Ecco le sue parole affidate sempre a un post sul social network: "Come nella lettura e nel teatro, anche in politica, i silenzi sono fondamentali. Il silenzio serve per attendere, per ascoltare, per riflettere, per condividere un'emozione. In questo caso un esponente del mio partito ha perso l'occasione di attendere l'evoluzione delle indagini, di condividere il dolore di una comunità intera. Io sono rimasto scosso, come tanti cittadini del nostro comune con cui ho parlato, e ho atteso che le forze dell'ordine, a cui sono infinitamente grato, prendessero tutta la banda di carnefici. Se tutti i crimini venissero risolti nelle prime 48 ore, come in questo caso, sarebbe un paese migliore. E ho sempre avuto la certezza che i cittadini di Basilicagoiano avessero fatto di tutto e di più per fare intervenire al più presto i carabinieri, per questo le dichiarazioni a caldo di un esponente del mio partito, mi hanno ferito, come una pugnalata alle spalle. Io sono orgoglioso dei cittadini di questo Comune, sono orgoglioso delle nostre forze dell'ordine e, non ci sono dubbi, io sto dalla loro parte. Spero che un silenzio rispettoso porti serenità in una comunità oggi chiusa nel proprio dolore".
 

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