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Cronaca

Serena Piro, l'avvocatessa di strada: "Così aiutiamo gratuitamente gli ultimi"

Di professione avvocato. Di strada per attivarsi a tutela di chi non ha più un'abitazione e si trova davanti ad un muro insuperabile: grazie a Serena e al suo team molti non si trovano più soli

Serena Piro è un avvocato di strada. Grazie al suo lavoro volontario e a quello del suo team i senzatetto di Parma hanno un riferimento certo. Una volta al mese presso la sede della Croce Rossa di Parma l'associazione ascolta le problematiche di chi ha perso tutto, di chi non ha un tetto sopra la testa. Le attività dell'associazione sono state avviate nel 2013 e da allora sono tante le storie che Serena ha incrociato, tante le richieste di aiuto, a volte anche da parte di chi non vive in strada. In questo caso gli avvocati danno solo una prima consulenza. "Il nostro statuto - riferisce Serena Piro a Parmatoday - prevede infatti l'assistenza gratuita solo delle persone che vivono in strada". 

"Le persone che ci conoscono di più -esordisce Serena- purtroppo non sono le persone che possiamo aiutare con lo sportello. Molti ci conoscono dai social network. Noi possiamo seguire soltanto persone senza fissa dimora, per le altre persone facciamo un primo colloquio anche con gente in difficoltà, che hanno solo bisogno di essere indirizzati al servizio sociale".

Cosa vi chiedono i senzatetto che si rivolgono a voi? "Per i senza fissa dimora la problematica che prevale è quella della residenza anagrafica, che spesso viene fatta fittizia. In questi anni si è riusciti a lavorare con il Comune di Parma per facilitare il processo per favorire la residenza fittizia in una via uguale per tutti, per permettere alle persone il diritto all'assistenza sociale e ad altri servizi, garantiti solo a chi ha la residenza. Le problematiche che affrontiamo riguardano anche infortuni sul lavoro, separazioni, problemi con la casa. Poi ci sono richieste di mantenimento a persone senza fissa dimora che finiscono in strada anche per questo motivo e che ovviamente non hanno soldi per mantenere l'ex marito o l'ex moglie. 

"Cerchiamo di fare altre attività, a ottobre abbiamo un convegno alla Croce Rossa con la partecipazione anche della Protezione Civile sulla vita di un profugo tra pregiudizi e realtà. Partiva dall'esperienza della Croce Rossa sulla gestione del centro di Accoglienza di Baganzola, a cominciare dalla questione dei 35 euro al giorno". 

Anche chi esce dal carcere spesso si ritrova senza lavoro con il forte rischio di finire in strada. "Infatti ci stiamo muovendo sulle situazioni che riguardano gli ex-carcerati, per valutare cosa è possibile fare dopo il carcere, per quello che è il nostro ruolo. Molto spesso succede che l'ex carcerato si trovi tagliato fuori da tutto e rischia di finire in strada. Il nostro primo utente fu un ex-carcerato che non aveva la residenza e non poteva, a causa di questo, percepire una piccola eredità da una zia, 500 euro che potevano servire per ripartire. Siamo riusciti ad ottenere la residenza, poi lui ha trovato una  casa con un'altra persona"- 

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