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Baby gang tra risse, aggressioni e rapine: casi triplicati in un anno

Nel 2020 si contano una decina di episodi, nel 2021 quasi trenta: ecco la mappa degli attacchi più violenti

In un anno i casi di aggressione delle baby gang a Parma sono triplicati. Se nel 2020, infatti, gli episodi sono stati una decina nel 2021 si è arrivati quasi a trenta. Un incremento molto significativo: dopo gli ennesimi episodi che hanno visto come protagoniste bande di giovani provenienti anche da fuori provincia che hanno 'assaltato' il centro storico il tema è tornato d'attualità, l'allarme è stato unanime, dalle istituzioni alla politica locale e nazionale. 

Gli episodi che si sono verificati nel 2021 e che hanno portato alla denuncia o all'arresto dei componenti delle gang sono stati particolarmente violenti: ricordiamo l'accoltellamento di un ragazzo di 13 anni in via Newton, proprio di fronte al complesso scolastico Albertelli-Newton, i raid compiuti da una pericolosa baby gang in centro storico a Parma, poi smantellata grazie al lavoro delle forze dell'ordine, in questo caso carabinieri e polizia locale.

In alcuni casi si è passati anche gli attacchi incendiari che, fortunatamente, non hanno provocato danni: come a Sorbolo quando un gruppetto di giovani fece scoppiare una bomba carta in un parcheggio del centro. Nel corso del 2021 alcuni comuni del parmense sono stati protagonisti, più di altri, delle scorribande delle baby gang: ricordiamo, per esempio, le risse provocate da alcune baby gang a Collecchio tra agosto e settembre. A Fidenza, invece, in seguito all'aggressione di alcuni ragazzi di una gang un agente della polizia locale ha addirittura rischiato di perdere un occhio. 

Nel corso di quest'anno si sono intensificate anche le attività repressive di polizia e carabinieri contro un fenomeno sempre più preoccupante: i blitz in centro storico e nelle piazze più frequentate dai nuovi bulli a Parma hanno portato ad una serie di provvedimenti di allontanamento, come i Daspo urbani, a denunce e arresti dei responsabili delle aggressioni, spesso incastrati grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianze e al confronto con le immagini e i video pubblicato sui vari social network. 

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