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Cronaca

"Ecco il calvario di mia figlia 11enne autistica: bullizzata nuovamente dopo la denuncia"

La testimonianza a Parmatoday della madre della ragazzina al centro dei presunti atti di bullismo alla Scuola per l'Europa, che ha denunciato genitori, insegnanti e la preside: "Ecco come veniva bullizzata, la sua foto con insulti su WhatsApp e l'isolamento in mensa"

La madre della ragazzina autistica di 11 anni che frequenta la Scuola per l'Europa, già vittima di presunti episodi di bullismo e che ha presentato una denuncia in Procura contro i genitori di 9 studenti, 3 insegnanti, e la preside, denuncia un nuovo episodio di bullismo nei confronti della figlia, che sarebbe avvenuto il 4 aprile, dopo l'esposto in Procura. Lo fa in un'intervista eslusiva a Parmatoday. 

La ragazzina, che frequenta una classe con 12enni e 13enni, è Asperger e plusdotata, due caratteristiche di neurodiversità. Nel corso dei mesi, ad iniziare da novembre, sarebbe stata al centro di vessazioni e atti di bullismo, portati avanti da alcuni ragazzini e ragazzine della sua classe e di altre classi. Abbiamo parlato con la madre dell'ultimo episodio e dell'inizio delle prevaricazioni. 

Cosa è successo a scuola dopo che lei ha presentato la denuncia contro genitori e insegnanti?

"C'e' stato un nuovo episodio di bullismo contro mia figlia dopo la presentazione della denuncia. Il 4 aprile mi hanno chiamato dalla scuola dicendomi di andare a prenderla perche' piangeva e stava male. Sono corsa ed ho ritrovato mia figlia in uno stato emotivo devastante al punto che non riusciva neppure a parlare ma riusciva solo a gridare piangendo "Portami a casa mamna ti prego". Mi ha poi raccontato che un compagno, sempre di quelli di cui ho denunciato i genitori, l'aveva strattonata per prenderle un giornale per poi strapparglielo in mille pezzi mentre un'altra ragazzina continuava ad accusarla ripetutamente di aver fatto arrivare la Polizia Postale. Tra l'altro è stata la scuola a richiedere questo intervento e non io. Mia figlia in preda all'agitazione e disperazione stava tentando di scappare dalla scuola, due insegnanti l'hanno vista in quello stato, lei è scappata e si e' rifugiata in un bagno. Ha tentato di scappare dalla finestra del bagno". 
 

Ripercorriamo la videnda. Sua figlia ha 11 anni e frequenta una classe della Scuola per l'Europa

"Mia figlia ha 11 anni. A 8 anni è stata scoperta per caso la sua plusdotazione intellettiva. Andammo all'Ausl per valutare l'ipotesi di disturbi di attenzione. Quando entrammo in questa scuola l'insegnante aveva notato che mia figlia aveva particolari doti ma difficoltà di attenzione: una serie di problematiche che non capivamo cosa fossero. In realtà non trovarono disturbi d'attenzione ma mi dissero che mia figlia aveva un quoziente intellettivo con uno Jag di 143. La plusdotazione sopra al 130 è considerata una neurodiversità: i ragazzi come lei necessitano di un metodo di insegnamento diverso. Hanno difficoltà di attenzione ed hanno un pensiero arborescente e non sequenziale.

All'interno della Scuola per l'Europa hanno fatto un Pdp, piano didattico personalizzato e lei è stato fatto fare un salto d'anno: infatti è in classe con compagni di 12 e 13 anni, lei ne ha 11. La diagnosi di Aspenger è recente: la plusdotazione non mi bastava più per spiegare alcune sue difficoltà nella manifestazione dei sentimenti. Per la diagnosi sono andata da una specialista anche di Aspenger femminile e ne plusdotati. Sono due neurodiversità che insieme danno origine ad un profilo unico. Nel nuovo Dcm 5 il termine Aspenger è scomparso: la definizione diagnostica è autismo ad alto funzionamento a livello 1". 

Quando sono iniziati gli atti di bullismo contro sua figlia? 

"Da novembre ho inziato a segnalare via email alla scuola tutta una serie di episodi che all'inizio non erano proprio di bullismo: sostanzialmente mia figlia veniva maltrattata nella chat di classe, se chiedeva i compiti le dicevano 'Scantati', se faceva un commento veniva aggredita. Gli episodi non riguardano tutta la classe, anzi quasi tutti sono sempre stati gentili con lei. Ci sono stati due tipi di bullismo, quello maschile che consisteva nel deriderla chiamandola con un nomignolo insultante: erano alcuni ragazzini della sua classe, insieme ad alcuni di un'altra classe. Io continuavo a segnalare la situazione: mia figlia stava malissimo per questi comportamenti, anche se reagiva. Un professore ha anche fatto una lezione sulla situazione di mia figlia: cercò di intervenire con i ragazzi. Dopo la lezione alcuni hanno smesso, altri no. Le ragazze creavano delle situazioni per poi incolparla: in chat le davano della sfigata. L'avevano invitata ad un festa di Halloween, poi le avevano detto di non andare e lei aveva passato la giornata a piangere. I comportamenti erano tanti. Mia figlia veniva isolata da una ragazzina dalla mensa e costretta a mangiare da sola. Io ho mandato diverse mail, sette o otto per questo motivo. Mi hanno ascoltata ma non sono intervenuti: all'interno della classe era stato fatto un discorso sul bullismo ma generico".  

Ci può spiegare la questione della fotografia che è girata su WhatsApp, che poi è stata la punta dell'icerberg? 

"Il 17 febbraio scrissi una mail dove dicevo che mia figlia era ancora vittima di bullismo, che c'era un ragazzino, che poi è quello che ha diffuso la foto, che minacciava di picchiarla e la insultava con parole pesanti. Malgrado la mail non sono intervenuti. L'episodio di diffusione della foto si è verificato il 7 marzo: mia figlia ha ricevuto una sua foto che sicuramente le è stata inviata per errore. E' stata inviata a tutti. La foto era stata presa da un'altra compagna ad insaputa da mia figlia, dove si riprende lei in una smorfia. E' stato messo uno sfondo tetro con il primo piano ed un insulto molto pesante. La foto è stata diffusa alla classe. La scuola dice che gli episodi non avvenivano all'interno della scuola: invece l'episodio della mensa è stato proprio all'interno così come per la foto. Un ragazzino, proprio in classe, insieme ad un altro compagno, ha modificato la foto durante le ore di scuola, mettendo lo sfondo e le scritte di insulto. Si, effettivamente la diffusione è stata al di fuori dell'orario scolastico ma la creazione no. Nei giorni successivi ha anche ricevuto insulti da altri compagni". 

Quando ha deciso di rivolgersi ad un avvocato e denunciare? 

"Dopo l'episodio della foto ho scritto immediatamente alla scuola inviando loro la foto e gli insulti via chat e mi sono recata alla polizia Postale. Su loro consiglio ho parlato con i genitori dei ragazzini responsabili del gesto. Tutti, tranne una, si sono dimostrati disponibili. Mia figlia a scuola sta sempre peggio. Decido di affidare tutto al mio avvocato Schettino che deposita una lunga denuncia in Procura contro 9 genitori degli alunni coinvolti, 3 insegnanti e la preside dell'Istituto scolastico". 

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