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Cronaca

Bando asili, i genitori di Fognano: "Ecco i 6 motivi di imbarazzo per il Comune di Parma"

Ancora critiche da parte dei genitori che fanno riferimento alla pagina Facebook 'Per fare un asilo ci vuole un asilo'. Con il titolo 'Bando asili: sei motivi di imbarazzo per il Comune di Parma' i genitori hanno messo in fila i principali nodi irrisolti

Bando per le Scuole dell'Infanzia. Ancora critiche da parte dei genitori che fanno riferimento alla pagina Facebook 'Per fare un asilo ci vuole un asilo'. Con il titolo 'Bando asili: sei motivi di imbarazzo per il Comune di Parma' i genitori hanno messo in fila i principali nodi irrisolti. 

 IL DOCUMENTO DEI GENITORI. "Il tempo corre, e manca meno di una settimana alla chiusura del bando asili 2015-16. Un bando all’insegna del dubbio: la spada di Damocle di una riorganizzazione per calo della domanda i cui contorni sono ancora tutti da definire, e le informazioni vaghe e talvolta contraddittorie fornite dal Comune, hanno messo le famiglie nelle condizioni di esprimere le proprie scelte nella più totale incertezza sul loro destino. Tenendo conto che una famiglia in procinto di iscrivere per la prima volta un figlio a un asilo comunale probabilmente non è ancora entrata psicologicamente nel “meccanismo”, e quindi le uniche informazioni su cui basa la propria scelta sono quelle riportate nel bando stesso. Se alcuni genitori non avessero intercettato i “leaks” relativi ai propri asili, come accaduto per il “Primavera” di Fognano, probabilmente oggi i genitori starebbero compilando il bando come se niente fosse. E dire che questo clima di forte incertezza non investe solo le famiglie, ma anche gli educatori e in generale tutto il personale impiegato negli asili.

Elenchiamo di seguito i principali nodi tuttora irrisolti che emergono dai dubbi evidenziati dai genitori attraverso la pagina Facebook “Per fare un bambino ci vuole un asilo”. Sei falle su cui l’Amministrazione dovrebbe sentirsi quantomeno un po’ in imbarazzo a rivolgersi così alle famiglie.
1. Non sono indicati i posti disponibili e le sezioni che verranno attivate in ciascuna struttura. Il bando dice chiaramente che se ne parlerà ad aprile, sulla base delle preferenze espresse, ma questo getta inevitabilmente tutti nell’incertezza più assoluta. Quali saranno gli asili ancora aperti l’anno prossimo? Il Comune si è tenuto le mani completamente libere da questo punto di vista: ad aprile le famiglie dovranno “mangiare la minestra o saltare dalla finestra”, cioè ritirare l’iscrizione. Il che, tra l’altro, non farebbe altro che alimentare ulteriormente la spirale del “calo di domanda per gli asili comunali”, e quindi indurre l’Amministrazione ad apportare ulteriori tagli!

2. Non si conosce la modalità con cui le varie strutture saranno gestite l’anno prossimo, se comunale diretta o in affidamento a una società partecipata. Un aspetto centrale per le famiglie dal punto di vista pedagogico, su cui si inserisce il tema scabroso del contratto con Parmainfanzia S.p.A. in scadenza, su cui il Comune non si è ancora pronunciato. La consigliera di maggioranza Cacciatore sostiene che le famiglie dovrebbero scegliere l’asilo in base alla qualità della didattica e non della semplice comodità: diventa difficile però farlo, quando non sai ancora l’anno prossimo chi insegnerà in quale asilo!

3. Tra le strutture che i genitori possono scegliere ne è elencata una che non esiste più, il Nido di Ninni. L’errore è stato evidenziato anche nel corso dell’ultima commissione Scuola del 5 febbraio: l’Assessore Paci e la dirigente Andreoli l’hanno derubricato a semplice “refuso”, promettendo una correzione in tempi rapidi. Mentre scriviamo (martedì 10 febbraio ora di pranzo) il “refuso” non è ancora stato corretto. Se, come recita il bando stesso, è davvero così importante che le famiglie esprimano il maggior numero di preferenze possibili, come dovranno essere considerate le preferenze assegnate al Nido di Ninni?

4. Le richieste di trasferimento per il 2015-16 verranno raccolte solo dopo la chiusura delle iscrizioni. Quest’anno non è ancora stato distribuito il modulo conferme e trasferimenti: invece che a dicembre, le richieste di trasferimento si formulano a marzo, a bando iscrizioni chiuso. Si tratta di un dato fondamentale per la pianificazione dei posti, e il Comune lo avrà a disposizione solo all’ultimo momento. Chi richiede il trasferimento rischia di perdere un posto certo perché ha chiesto di andare in un asilo che magari non esiste più? Chi sta facendo una nuova iscrizione rischia di vedere vanificata la propria scelta, dal momento che il regolamento del Comune prevede che i trasferimenti abbiano la priorità sulle nuove iscrizioni?

5. Solo due settimane per la compilazione del bando. Una brevità quantomeno irrituale, una corsa alla compilazione che rende ancora più difficile questa situazione così caotica. L’anno scorso ad esempio il periodo fu di quattro settimane (dal 4 al 28 febbraio). Le visite agli asili dello scorso fine settimana saltate causa maltempo potranno essere recuperate prima della fine del bando?

6. Gli asili Marchi e Pink Panther riservano posti in concessione alla materna solo a chi ha già frequentato la struttura. È una scelta a discrezione della singola struttura, che incontra il favore anche di diversi genitori, e non è certo una novità di quest’anno: ma nell’ambito della riorganizzazione non sarebbe stato più equo avere le stesse regole uguali per tutti? Tanti aspetti ancora troppo fumosi, tante famiglie di fatto impossibilitate a esprimere una scelta informata e consapevole su un tema così importante come l’iscrizione del proprio figlio all’asilo. Alla luce di tutto questo, alla Vicesindaco Paci chiediamo: non sarebbe sensato almeno prorogare la scadenza del bando, per ritrovare tutti un po’ di tranquillità?

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