rotate-mobile
Cronaca

Laurea honoris causa a Bernardo Bertolucci: "La cultura può fare da traino alla città"

È Bernardo Bertolucci il primo laureato dell’anno accademico 2014-2015 dell’Università di Parma; al grande regista è stata conferita ieri pomeriggio al Teatro Regio di Parma la laurea magistrale honoris causa in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo”

È Bernardo Bertolucci il primo laureato dell’anno accademico 2014-2015 dell’Università di Parma; al grande regista è stata conferita ieri pomeriggio al Teatro Regio di Parma la laurea magistrale honoris causa in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo”, davanti a un pubblico folto ed entusiasta che l’ha applaudito a lungo, in una cerimonia che ha coinciso anche con l’inaugurazione dell’anno accademico.

Presenti Patrizio Bianchi, Assessore alla Scuola, Formazione Professionale, Università e Ricerca, Lavoro, della Regione Emilia-Romagna, Mario Alì, Dirigente Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, numerose autorità della cultura, della politica e dello spettacolo.

Per il regista italiano più internazionale, vincitore di 9 Oscar con “L’Ultimo imperatore” e autore di pellicole indimenticabili nella storia del cinema, è stato un “ritorno a casa” speciale: il ritorno nella città natale, lasciata da bambino per Roma ma presente in gran parte dei suoi film, e fonte feconda di ispirazione per gran parte della sua produzione.

“Caro Maestro, da tanti anni lei non torna nella sua città natale, e, questo pomeriggio, la Città di Parma la riconosce e la riaccoglie come un suo figlio illustre, scegliendo di farlo per il tramite della sua antica e gloriosa Università”, ha detto a Bertolucci il Rettore Loris Borghi, sottolineando del suo cinema “la capacità di indurre emozioni, di far partecipare lo spettatore al film, di rendere sottilissimo il confine tra le arti con un intimo intreccio tra scrittura e visione, tra poesia e immagine”.

A Luigi Allegri, Direttore del Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società, è spettata la lettura della motivazione del conferimento: “Bernardo Bertolucci – vi si legge tra l’altro - è uno dei maggiori e riconosciuti cineasti del mondo. Il suo cinema costituisce un punto di riferimento per intere generazioni di registi, ha emozionato milioni di spettatori, suscitando anche ampi dibattiti culturali che sono andati ben al di là dell’ambito cinematografico, ed è oggetto di rilevanti studi storici e teorici pubblicati in tutte le maggiori lingue del mondo”.

È stato invece Michele Guerra, docente di Storia del cinema, a pronunciare la laudatio: “Il cinema di Bernardo Bertolucci è un grande racconto che copre oltre cinquant’anni di storia del cinema e della cultura. Quel che è certo è che Bertolucci ha creato un mondo, come solo i grandi autori sanno fare”, ha osservato Michele Guerra, che ha commosso Bertolucci con una sorpresa: un video di tributi al Maestro da parte di grandi registi e studiosi di cinema, da Emir Kusturica a Wim Wenders, da Francesco Casetti ad Alberto Barbera, da Ermanno Olmi a Gabriele Salvatores, Marco Tullio Giordana, Alice Rohrwacher, Marco Bellocchio, Roberto Benigni.

“Mi sembrava e mi sembra – a ripensarci oggi – naturale che io volessi esprimermi con il cinema. Tutto sembra così chiaro, eppure ancora, dopo tanti anni, dopo tanti film, tutto sembra anche così misterioso. La nascita di un film, l’idea, il suo stile, l’alchimia che si trova con i luoghi, gli attori e gli umori del film stesso rimangono un mistero, che chi fa il cinema non smette mai di interrogare e che rimane come depositato sul fondo dell’opera finita. Alcune volte giri e non sai ancora cosa farai con quelle inquadrature, che cosa comunicheranno a te e agli spettatori”, ha spiegato Bernardo Bertolucci nella sua lectio, intitolata proprio “Il mistero del cinema”.

Nel corso della cerimonia sono stati proiettati altri tre video: “Casarola” di Lorenzo Castore, film breve girato dentro e intorno alla casa di famiglia dei Bertolucci, appunto a Casarola, sorgente inesauribile d’ispirazione per Attilio e per i figli Bernardo e Giuseppe, un montaggio di sequenze dai film di Bernardo Bertolucci curato da Jacopo Quadri e il corto “Scarpette rosse”.

Il conferimento della laurea honoris causa a Bernardo Bertolucci  ha seguito la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.

“In questo primo anno, l’Università di Parma, nello spirito dei principi di autonomia, programmazione, senso di appartenenza, trasparenza, condivisione e volontà di azione ha definito un proprio progetto di sviluppo e di incremento della qualità”, ha detto nel suo intervento il Rettore Loris Borghi, insediatosi un anno fa. “In estrema sintesi, le colonne portanti del nostro progetto sono quattro: lo studente, il territorio, la produttività aziendale e l’internazionalizzazione”, ha spiegato, sottolineando le tante realizzazioni di questi mesi e i tanti progetti avviati. Dal Rettore anche un grido di dolore per il continuo calare del fondo di finanziamento ordinario e in generale degli investimenti sull’Università:“Nessuno mette in dubbio la grave crisi economica del Paese, ma un Paese che non punta sui giovani, sulla scuola e sulla conoscenza fa un investimento sul proprio declino e perde ogni speranza. Tutti insieme dobbiamo alzare la voce: basta tagli alla Scuola pubblica e all’Università pubblica; l’intelligenza del paese deve fermare questa deriva”.

"L'apertura di un anno accademico è un momento che deve essere fondamentale per la vita delle città, perchè una città universitaria si deve riconoscere con il suo Ateneo", ha osservato l'Assessore Regionale Patrizio Bianchi, che ha insistito sull'importanza per un'università di essere produttore di cultura: "bisogna fare cultura, essere produttori di cultura. Credo che oggi, con la laurea a Bertolucci, l'Università di Parma abbia ribadito questo concetto: non basta coltivare, ma bisogna anche avere il culto, e dare ai giovani dei maestri". 

Sul valore dell'investimento sulle giovani generazioni e sul capitale umano si è soffermato Mario Alì, che nel suo intervento ha ricordato Parma come città dalla profonda tradizione culturale e artistica. "L'investimento sul capitale immateriale è il più importante di tutti, e la laurea conferita oggi al Maestro Bertolucci sancisce che per un Paese ciò che più conta sono i talenti delle persone che in quel Paese nascono e crescono".

Nel corso della cerimonia è intervenuto con un breve saluto Fabrizio Spada, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.

Con l’Adesione del Presidente della Repubblica e sua Medaglia di rappresentanza. Enti patrocinatori: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Parlamento Europeo, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma. Sostenitori istituzionali: Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Comune di Parma, Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Parma. Sostenitori: Acqua e Terme Fiuggi Spa, Ascom, Buongiorno Spa, Comitato Promotore Banca di Parma, Barilla Spa, Chiesi Farmaceutici Spa, Coppini Arte Olearia, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Fb Services Srl, Gavinell - Giardino Botanico, Macrocoop, Monte delle Vigne Srl, Proges Gesin, Smeg Spa.     

Fa un certo effetto vedere Bernardo Bertolucci emozionato: “Questa laurea proprio non me l’aspettavo. E che mi venga conferita al Teatro Regio mi fa davvero emozionare”. Con queste parole Bernardo Bertolucci ha accolto il sindaco di Parma per un incontro che ha preceduto la cerimonia della laurea honoris causa.

E proprio la cultura e il futuro possibile del Teatro Regio sono stati al centro del colloquio, informale e amichevole, presso l’albergo che ospita il regista. “La cultura può fare da traino per valorizzare e far crescere la città “, ha ricordato Bertolucci, trovando nel sindaco un interlocutore attento e interessato soprattutto a capire come viene vista Parma da una persona che vive lontano e che è abituata  a frequentare ambienti con orizzonti assai più ampi di quelli in cui viviamo quotidianamente. Bernardo Bertolucci ha rievocato il rapporto soprattutto del padre Attilio con Parma, e del suo contributo per creare “il mito di Parma” nel panorama culturale italiano.

"Anche grazie a lei – ha affermato Pizzarotti riferendosi al suo recente viaggio in Giappone – si parla di Parma in tutto il mondo”. “Dopo aver girato “Prima della rivoluzione” – ha confessato il regista – pensavo di aver chiuso il capitolo del rapporto con questa città, invece eccomi qui per un’occasione  che mi ha riportato a Parma e mi ha fatto venire alla mente tanti episodi legati al passato. Ad esempio – ha affermato Bertolucci - ricordo ancora una partita di calcio nel campo centrale della Cittadella fra la troupe di Novecento e quella di Salò: io, non avendo mai giocato a calcio, ero a bordo campo, Pasolini invece ha giocato per un’ora poi è tornato arrabbiatissimo in panchina. Non so proprio dove trovasse tutta quell’energia!”.
Parma è stata anche questo. “Perché – si è chiesto il regista – non pensare al terzo convegno sul cinema italiano?”. Cordiale stretta di mano, scambio di cellulari e appuntamento a Trastevere per un altro amichevole colloquio e per conoscersi meglio. L’incontro si è concluso così, in attesa dell’appuntamento ufficiale della città con il “suo” regista neo-laureato.
 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Laurea honoris causa a Bernardo Bertolucci: "La cultura può fare da traino alla città"

ParmaToday è in caricamento