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Cronaca Fontevivo

Fontevivo, bilancio comunale da 7,7 milioni: l'Imu non sarà aumentata

Il sindaco Grassi: "Nell'elenco delle nostre priorità c'è il mantenimento delle tariffe e del livello di qualità dei servizi alla persona: infanzia, terza età, mensa, trasporto scolastico"

È un bilancio del valore complessivo di 7,7 milioni di euro quello che si appresta ad essere sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale di Fontevivo, nelle prossime settimane. Un bilancio di previsione che ha tutte le caratteristiche di una gestione finanziaria in tempo di crisi. A parlare sono le cifre, che testimoniano un forte calo, negli ultimi anni, di alcune fonti di entrata decisive: gli oneri di urbanizzazione, per esempio, sono scesi nell’ultimo anno a circa 250mila euro. Nel 2008 erano più del doppio e dieci anni fa ammontavano a 930mila euro.

“A questo si aggiunge il taglio dei trasferimenti, soprattutto di provenienza statale – aggiunge il sindaco Massimiliano Grassi, che ha cominciato il ciclo degli incontri con i cittadini per illustrare il documento e le scelte dell’Amministrazione comunale –. Nel 2011 sono stati 679mila euro, quest’anno caleranno ulteriormente. Basti pensare che nel 2008 sono stati circa 1,1 milioni di euro. Minori risorse ci impongono una scelta drastica sulle aree in cui investire. Nell’elenco delle nostre priorità c’è il mantenimento delle tariffe e del livello di qualità dei servizi alla persona: infanzia, terza età, mensa, trasporto scolastico. In secondo luogo, garantiremo la corretta manutenzione del patrimonio. Anche qui dovremo fare delle rinunce: la spesa sarebbe di circa 120mila euro, potremo spenderne circa 70mila”.

La scure, sul bilancio, è calata in corrispondenza della voce “Nuovi investimenti”. Nel 2012 non saranno avviate nuove opere pubbliche, ma sarà assicurato il regolare pagamento delle opere in corso, la palestra e mensa di Ponte Taro, e la manutenzione stradale.
“Avevamo due alternative – prosegue Grassi – aumentare la pressione fiscale o tagliare gli obiettivi. Abbiamo considerato che molte famiglie hanno visto ridursi nell’ultimo anno le disponibilità economiche, per l’aumentata pressione fiscale a livello nazionale, l’incremento dei prezzi al consumo, la perdita di lavoro. Così abbiamo optato per il contenimento della pressione fiscale nel Comune”.

La voce IMU sintetizza tali scelte. L’imposta sulla prima casa non sarà ulteriormente accresciuta, resterà l’aliquota-base fissata dal Governo. Aumenterà fino a 0,95 per mille quella sulla seconda casa e sulle attività produttive, partendo da un’aliquota base di 0,7.
“Le entrate provenienti da questo capitolo – spiega Grassi – ci hanno permesso, tra l’altro, di finanziare il servizio estivo nelle strutture per l’infanzia, che altrimenti sarebbe stato impossibile garantire”.
Non aumenterà invece l’addizionale Irpef, che rimane fissata allo 0,35 per cento: una delle più basse della provincia, con una soglia di esenzione totale che riguarda i redditi fino a 15mila euro: la più elevata in Emilia Romagna. Nessun aumento interesserà i servizi alla persona.

Uno degli aspetti che meno piace al Sindaco è il contenimento forzato degli investimenti. A fronte di una disponibilità della Tesoreria comunale che ha registrato un ulteriore aumento di risorse nell’ultimo anno, fino a toccare quota 2,417 milioni di euro, l’Amministrazione si trova bloccata nella capacità di spesa dalle regole del Patto di Stabilità. “È necessario rivedere le regole del Patto – insiste Grassi – perché questo permetterebbe di sbloccare risorse senza creare nuovo debito, proprio in un momento in cui sia la comunità che le imprese hanno bisogno di investimenti pubblici”.

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