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Cronaca

Camorra, il ras Guarino fu ucciso da Illuminato per gelosia e affari

All'omicidio partecipò anche Massimiliano Sinatra. Guarino era per Mario Illuminato uno scomodo concorrente per gli affari illeciti che conduceva ed aveva anche una relazione con la sua donna

Ucciso per ragioni passionali e per evitare che si intromettesse negli affari illeciti che la famiglia Illuminato aveva messo in piedi nel Parmense. Sono queste le ragioni dell'omicidio di Raffaele Guarino, detto 'o' Rafele', il 'ras' di Barra (quartiere dell'hinterland napoletano) che è stato ucciso con due colpi di rivoltella alla testa nell'ottobre del 2010 a Medesano.

Accusati del fatto di sangue sono: Mario Illuminato, legato alla camorra, 44 anni (finito in carcere a ottobre del 2011 proprio con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio), e il pregiudicato siracusano Massimiliano Sinatra, 36 anni. A quest' ultimo è stata notificata ieri nel carcere di via Burla a Parma l'ordinanza di custodia cautelare con la quale lo si accusa di omicidio premeditato in concorso. Ordinanza che, di fatto, chiude il caso Guarino. Sinatra era già agli arresti perché avrebbe ricevuto dalla figlia di Mario Illuminato, la 24enne Simona, un revolver calibro 38, che avrebbe dovuto essere utilizzato per mettere a tacere qualche testimone scomodo.

Per il suo coinvolgimento nella vicenda e per un'accusa di usura Simona Illuminato è finita in manette pochi giorni fa ad Afragola dove era latitante. Secondo la ricostruzione del comando dei carabinieri di Parma, sono stati Illuminato e Sinatra a introdursi in casa di Guarino la notte del delitto e a commettere l'omicidio. I due non hanno lasciato impronte, ma i militari dell'Arma sostengono di essere pervenuti in possesso di prove decisive in seguito ad un'attenta attività di indagine basata, soprattutto, su intercettazioni ambientali e sulla raccolta di testimonianze. Stando alla ricostruzione dei carabinieri, dopo il delitto Sinatra, che risiedeva a Medesano, sarebbe scomparso dalla circolazione per qualche giorno. In seguito, i suoi familiari hanno ricevuto una "sovvenzione" dalla famiglia Illuminato di 2.000-2.500 euro al mese.

Gli Illuminato gestivano un rilevante giro di usura nel parmense. Probabilmente nell'eliminare Guarino hanno cercato di disfarsi di uno scomodo concorrente. Tra le ragioni del delitto, anche quella passionale. Secondo gli inquirenti (l'indagine è stata coordinata dalla Pm Roberta Licci), Guarino e Mario Illuminato condividevano una relazione con la stessa donna. E questa sarebbe stata una delle "molle" dell'omicidio.

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