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Inquinamento nel Canale Naviglio, il Consorzio di Bonifica: "Fino al 30 agosto l'acqua era nei limiti di norma"

Oggi in Comune si è svolta la conferenza stampa sulla situazione del Canale Naviglio, sotto i riflettori della cronaca di questi giorni le segnalazioni dei residenti riguardo all'inquinamento delle acque. Gli Enti rispondono che si stanno mobilitando per riportare la situazione a livelli di normalità.

Oggi in Comune si è svolta la conferenza stampa sulla situazione del Canale Naviglio, sotto i riflettori della cronaca di questi giorni per le segnalazioni dei residenti riguardo l'inquinamento delle acque. Gli Enti informano che si stanno mobilitando per riportare la situazione a livelli di normalità.

Presenti in conferenza stampa l'assessore all'ambiente Gabriele Folli che informa: "Arpa sta eseguendo le analisi delle acque per vedere come mai la situazione in questo periodo è così degenerata", inoltre "si sta compiendo un lavoro approfondito per la risistemazione degli argini e il ricollettamento delle acque che interessa le abitazioni civili e quelle industriali che si devono allacciare alla rete fognaria".

Le analisi delle acque effettuate da Arpa saranno pronte tra una settimana e ci sapranno dire a cos'è dovuto il colore e l'odore delle acque dopodichè "indipendentemente dall'esito delle analisi di Arpa,- aggiunge Folli- convocheremo Iren e i cittadini per capire come migliorare la situazione".

Alla conferenza interviene anche il direttore del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli che sottolinea come l'Ente stia lavorando sulle problematiche dei canali, "le ultime analisi delle acque fatte dal nostro Ente risalgono al 30 agosto e fino a quel giorno l'acqua era nei limiti di norma". Il lavoro del Consorzio sta muovendosi sul miglioramento degli scarichi di queste zone, per un corretto indirizzo delle acque di fogna, "sono zone delicate ma stiamo cercando il modo di mettere in colletto questa zona, il lavoro è completo al 90%"

Il problema però sono anche gli abusivismi edilizi, ricorda il Consorzio di Bonifica: "La manutenzione del canale si può svolgere correttamente quando non ci sono impedimenti particolari". La legge prevede una fascia di rispetto di 5 metri dal canale per le costruzioni ma, "alcuni privati - conclude Berselli presidente del Consorzio bonifica- hanno costruito muretti o recinzioni che non permettono ai mezzi del Consorzio di effettuare la manutenzione corretta. Quindi, gli enti incontrano volentieri i cittadini ma ognuno con i propri diritti e doveri: se necessario i privati dovranno togliere recinzioni e muretti dalle zone interessate".

Riguardo all'abusivismo edilizio dei canali -problema di cui si è già iniziata a interessare l'amministrazione comunale- risponde l'assessore "Abbiamo trovato una buona risposta dei cittadini".

LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA -  Il degrado segnalato, con tutta probabilità, è originato sia da scarichi di reflui non collettati (cioè non collegati alla pubblica fognatura), sia alla poca acqua presente nel canale, a cui si può aggiungere l’opportunità di migliorare il fondo del canale per favorirne il deflusso.

La Provincia di Parma si attiverà al più presto, come sempre in questi casi, e organizzerà un tavolo con tutti gli enti/organismi coinvolti (Comune di Parma, Iren, Arpa, Azienda Usl e Consorzio di Bonifica) per approfondire e valutare insieme il problema, con l’obiettivo  di risolverlo definitivamente.

LA RISPOSTA DEL CONSORZIO BONIFICA - Per il canale Naviglio, un’opera che svolge una funzione idraulica e irrigua così preziosa per il nostro territorio, serve un impegno maggiore per aumentare al più presto la tutela di acque e alveo lungo tutto il suo corso”.

Con queste parole il direttore del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli sottolinea la fondamentale importanza di questo canale che attraversando la città si snoda per 14km fino a Colorno. Gli ultimi episodi segnalati dai cittadini che denunciano la presenza di possibili inquinanti - su cui Arpa sta svolgendo opportune verifiche - fanno parte di un elenco già troppo lungo nell’ultimo decennio. 

Le Competenze

Il canale Naviglio giunge a Parma nei pressi di via Montebello con il nome di Canale Maggiore ( non consorziale) da li prosegue il suo corso intubato attraversando l’intero centro storico cittadino (zona Duomo) e uscendo poi a cielo aperto in Via Venezia. 

Il tratto di competenza del Consorzio di Bonifica è quello che da via Venezia arriva alla foce all’impianto idrovoro Travacone a Colorno. Passando nel tratto cittadino il canale riceve molti scarichi e liquami non ancora collettati alla rete fognaria che causano periodicamente anche cattivi odori. Da Via Venezia a valle poi subentrano alcuni scarichi civili ed industriali che andrebbero depurati sempre correttamente. E’ da rimarcare che il Consorzio è esclusivamente un vettore delle acque e non ha competenza alcuna sulla qualità delle stesse anche se l’utilizzo irriguo spinge l’ente ad effettuare con continuità analisi microbiologiche con la collaborazione di enti accreditati: analisi che negli ultimi anni sono comunque risultate complessivamente compatibili con l’utilizzo specifico.

La manutenzione 

Un compito di grande rilevanza che fa capo al Consorzio di Bonifica è quello della gestione manutentiva dell’alveo (Regio decreto 25 luglio 1904 n.523 ). Il canale, secondo il decreto, deve essere lasciato libero da qualsiasi impedimento per una larghezza non inferiore a 5metri ( misurata dal ciglio del corso d’acqua) e con una fascia “franca” di 10 metri - priva di costruzioni - per consentire l’esecuzione dei lavori necessari per una manutenzione qualificata ( passaggio delle maestranze e mezzi, deposito temporaneo delle materie provenienti dagli espurghi, sfalci adeguati ecc.). (così come prescritto dall’art.140 lett e dal regolamento di cui al R.D. 1904 – n°368 modificato dal PAI nel 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°183 -2001-.

La situazione oggi

Nel corso degli anni - come già evidenziato dal Consorzio in più occasioni pubbliche- una urbanizzazione fuorimisura (senza alcuna autorizzazione consortile) ha visto la costruzione di case, muretti, baracche e recinzioni, all’interno della cosiddetta zona di rispetto dei 10metri stabiliti dal decreto e proprio per questo, progressivamente, le difficoltà di eseguire una manutenzione corretta e puntuale  - a cui l’ente tiene molto - sono state continue e crescenti e permangono tutt’ora. Per ovviare a questa situazione, in accordo con il Comune di Parma, si è già provveduto al censimento delle opere non autorizzate e contestualmente si sono allertati i frontisti al fine di ripristinare una condizione di legalità e una agibilità dei luoghi per effettuare costantemente i lavori di corretta manutenzione.

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