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Cronaca

Cultura, Leggere tra le ruspe: 'Grossolani errori, il Comune investa sul personale'

Parma non sarà la Capitale della Cultura 2017, il Comitato di utenti delle biblioteche: "Speriamo che l'ultima fase del mandato dell'Assessore Ferraris sia caratterizzato da una profonda inversione di tendenza"

Parma non sarà la Capitale della Cultura 2017. Pisa ha vinto la corsa e la nostra città è rimasta con l'amaro in bocca. Oltre al milione di euro che non è arrivato nella nostra città in conseguenza della vittoria rimane la delusione per un titolo che avrebbe dato lustro alla nostra città. Il Comitato degli utenti delle biblioteche 'Leggere tra le ruspe' ha diffuso una nota stampa dal titolo 'Partiamo dal lavoro: assunzioni, formazione, motivazione'. 

LA NOTA DEL COMITATO - "Il titolo di Capitale Italiana della cultura 2017 avrebbe comportato per Parma l'arrivo di un inaspettato milione di euro, e soprattutto la possibilità di sbloccare finanziamenti dai vincoli del patto di stabilità. Ricordiamo che i criteri determinanti per proclamare la vincitrice Pistoia sono stati: chiarezza del dossier, sostenibilità dei progetti, contenuti, capacità di fare sistema. A nostro avviso, senza nulla togliere ai soggetti che hanno collaborato alla stesura del dossier, la cittadinanza di Parma non è stata minimamente coinvolta, quando ben altro livello di partecipazione e di condivisione ci si sarebbe aspettati. Ricordiamo che la giuria ha posto l'accento sull'importanza data, all'interno del dossier prescelto, al sistema bibliotecario. Per quanto riguarda quello della nostra città, al netto dei tanti annunci, i ben pochi passi positivi faticano a bilanciare i grossolani errori e le scelte affrettate: la programmata chiusura del Centro Cinema "Lino Ventura" di via D'Azeglio; i danni al patrimonio culturale dovuti alle enormi operazioni di scarto nelle Biblioteche e nell'Emeroteca; la mancata manutenzione per 4 anni nella Biblioteca Civica, la soppressione di intere biblioteche - Balestrazzi, Bizzozero; il permanere per ormai 5 anni della Biblioteca di Alice nella insalubre serra del Giardino Ducale, etc. In prossimità della conclusione di questa esperienza amministrativa ci rivolgiamo ai nostri concittadini e all'assessore Ferraris, nella speranza che l'ultima fase del suo mandato sia caratterizzata da una profonda inversione di tendenza. Il dossier inviato al Ministero (su cui nutrivamo seri dubbi circa contenuto e forma), sfumato il contributo economico, è destinato, infatti, a rimanere in gran parte lettera morta: occorre ridisegnare una gerarchia di priorità sulla base di quanto oggettivamente realizzabile ed urgentemente necessario per la cittadinanza, che andrebbe finalmente coinvolta in fase progettuale. Ci permettiamo di indicare, come utenti che vivono le biblioteche di Parma e la loro sventurata situazione, ciò che, a nostro avviso, occorrerebbe alla città prima di qualsiasi evento patinato, passerella mediatica, inaugurazione di  contenitori privi di contenuto. Ci stiamo riferendo alle donne e agli uomini che lavorano (come dipendenti comunali o come precari delle cooperative) nelle nostre biblioteche e nei luoghi della cultura a Parma. Nella convinzione che l'aspetto umano e professionale venga prima delle infrastrutture, pur fondamentali (dopo anni di inerzia finalmente inizieranno lavori di messa in sicurezza nella biblioteca Civica: irrazionale, invece, il tentativo di trasformarla in una biblioteca di paese stile mediastore), chiediamo che al più presto si torni ad investire sul personale delle biblioteche". 

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