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Cronaca

‘Sprigioniamo il futuro’, progetto sostenuto da Maestri per far lavorare i detenuti

"Si tratta - ha detto l'esponente Pd - di un progetto molto importante che permetterà a chi sta scontando una pena in carcere di rafforzare il proprio percorso di riabilitazione nella società attraverso la formazione e il lavoro

Consentire ai detenuti di lavorare offrendo un’opportunità di impiego con l’obiettivo di creare le basi per un futuro reinserimento nella società, riducendo il rischio, come confermano le statistiche, di ricadere nella recidiva. E’ questo il senso del progetto “Sprigioniamo il lavoro” che prenderà il via ad aprile nel carcere di Parma. L’idea è stata presenta alla Camera dei deputati alla presenza dei sottosegretari alla Giustizia Gennaro Migliore e Cosimo Maria Ferri, del capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, del direttore degli istituti penitenziari di Parma Carlo Berdini, del Garante dei detenuti del Comune di Parma Roberto Cavalieri, del Vice Presidente della Fondazione Cariparma Stefano Andreoli e del Direttore di CNA Parma Domenico Capitelli.

L’OPINIONE DI PATRIZIA MAESTRI – La deputata Patrizia Maestri, promotrice della conferenza stampa alla Camera dei deputati, ha sostenuto l’opportunità di dare risalto nazionale ad una “buona pratica” nata sul territorio con l’impegno fattivo di realtà istituzionali pubbliche e private. “Si tratta – ha detto l’esponente Pd – di un progetto molto importante che permetterà a chi sta scontando una pena in carcere di rafforzare il proprio percorso di riabilitazione nella società attraverso la formazione e il lavoro. L’iniziativa guarda al “fine pena” con l’obiettivo di creare le condizioni per un reinserimento, fuori dal carcere, in condizioni di legalità. I dati, infatti, dicono che chi segue questi percorsi è meno propenso a compiere nuovi reati: un investimento, quindi, per la sicurezza di tutti i cittadini”.

“Sono molto soddisfatta – ha sottolineato Maestri – che il progetto sia nato a Parma, credo che sia un segnale importante per tutta la nostra città. Vediamo un carcere di massima sicurezza che si apre alla città e alle sue forze migliori per costruire qualcosa di strutturato e pensato per dare delle opportunità importanti a chi si trova in condizione di reclusione”. 

IL PROGETTO - Il progetto ­ a cui collaborano gli Istituti penitenziari di Parma, il Garante dei diritti dei detenuti di Parma e la Fondazione Cariparma, con l’adesione di CNA e Unione Industriali ­ si qualifica per la nuova strategia di portare il lavoro in carcere. Da aprile partirà la chiamata di interesse per l'avvio di attività lavorative nel carcere di Parma che potranno essere presentate da soggetti imprenditoriali singoli o associati tra loro. Le proposte di avvio o dislocazione di attività lavorative nel carcere parmense potranno essere presentate attraverso la compilazione di un form nel sito www.sprigioniamoillavoro.it. I servizi di supporto alle imprese riguarderanno la possibilità di visitare gli spazi messi a disposizione (oltre 300 metri quadrati), di confrontarsi con i partner del progetto e ricevere assistenza per la valutazione dei vantaggi costituiti dalla possibilità di avere gratuitamente spazi idonei e accedere ai benefici fiscali e contributivi previsti dalla legge Smuraglia. La Fondazione Cariparma valuterà le forme di sostegno ai progetti reputati idonei e stanzierà i fondi necessari per sostenere il progetto.

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