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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca San Leonardo / Strada Burla

Carcere via Burla: la garante regionale dei detenuti visita le sezioni 41bis

Visita della garante regionale dei detenuti Desi Bruno alle sezioni speciali 41bis del carcere di Parma. Accompagnata dal garante di Parma Roberto Cavalieri, Bruno ha raccolto alcune segnalazioni dei detenuti, tra cui mantenimento dei rapporti familiari

Accompagnati da personale della Polizia penitenziaria, la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, e il Garante di Parma, Roberto Cavalieri, hanno visitato nei giorni scorsi le sezioni speciali detentive presso gli Istituti penitenziari di Parma destinate ai detenuti sottoposti al regime speciale di detenzione ex art. 41bis. Al momento della visita, si legge in un comunicato diffuso, i reclusi sottoposti a questo regime erano 58. L’applicazione di tale regime detentivo avviene su provvedimento del ministro della Giustizia, qualora ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica. Ciò comporta nei confronti dei detenuti (con particolare riguardo a coloro che rivestono ruoli di spicco in consorterie mafiose) la sospensione dell’applicazione delle normali regole di trattamento, anche al fine di impedire i collegamenti con l’associazione criminale di appartenenza.

Gli spazi detentivi, con l’allocazione in celle singole, sono apparsi in buone condizioni igienico-sanitarie. I detenuti possono usufruire di un’ora di permanenza all’aperto (in alternativa, l’utilizzo della palestra secondo i turni stabiliti) e di un’ora per la socialità, in gruppi selezionati di non più di quattro persone. Ogni contatto con gli appartenenti ad altri gruppi è vietato. La corrispondenza è sottoposta a visto di censura, salvo quella con membri del Parlamento o con autorità europee o nazionali aventi competenza in materia di giustizia. I pasti vengono consumati nelle celle; è vietato cuocere cibi, ma è consentito l’uso dei fornelli autoalimentati per riscaldare cibi già cotti. Il provvedimento stabilito dal ministro della Giustizia dura quattro anni, prorogabili se risulta la capacità di mantenere collegamenti con l’associazione criminale, tenuto conto del profilo criminale e della posizione rivestita nella consorteria, della perdurante operatività del sodalizio criminale, della sopravvenienza di nuove incriminazioni, degli esiti del trattamento penitenziario e del tenore di vita dei familiari.

Nel visitare le sezioni parmensi, la Garante ha raccolto le segnalazioni di alcuni detenuti. In particolare, si denunciano difficoltà del mantenimento dei rapporti con i familiari, anche in ragione delle restrizioni previste dalla legge. Infatti, i reclusi in regime di ex 41bis, possono svolgere un solo colloquio mensile, della durata di un’ora, esclusivamente con familiari e conviventi, salvo casi eccezionali; il colloquio avviene in apposti locali muniti di vetri o altre separazioni a tutta altezza, che non consentano né il contatto fisico, né il passaggio di oggetti, con controllo auditivo e registrazione. A coloro che non effettuano colloqui, può essere autorizzata una telefonata mensile di dieci minuti, sottoposta a registrazione.

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