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Cronaca

Caro carburanti, controlli a tappeto della Polizia locale sui prezzi alla pompa: sanzione da mille euro per un gestore

Verifiche a raffica in tutte le stazioni di servizio dei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo). Un gestore non in regola con la comunicazione al Mise

I prezzi del carburante ai distributori hanno ripreso a salire da qualche giorno a questa parte. Così, per evitare speculazioni da parte dei gestori, in tutte le stazioni di servizio dei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo) gli agenti della polizia locale hanno effettuato controlli a tappeto per verificare i prezzi alla pompa dei carburanti e la trasmissione quotidiana al Ministero per lo Sviluppo Economico, come previsto per legge.

Gli agenti di Polizia locale hanno passato al setaccio tutte le 18 stazioni di servizio presenti sul territorio. Prezzi regolari, ma uno di loro non li aveva trasmessi al Mise. Contro i furbetti del caro carburanti, e a tutela dei tanti consumatori, nei giorni scorsi gli agenti del Corpo di Polizia locale dell’Unione Pedemontana Parmense hanno dunque  passato al setaccio tutte le 18 stazioni di servizio che si trovano lungo le strade dei comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo. Un lavoro minuzioso, quello portato avanti dagli operatori del Nucleo Commercio del Corpo di Polizia locale della Pedemontana, che si sono concentrati sul rispetto di quanto previsto dalla Legge 99/2009 che obbliga i gestori dei distributori di carburante a trasmettere quotidianamente al ministero dello Sviluppo Economico il prezzo praticato alla pompa. Prezzo che deve, naturalmente, coincidere con quello esposto nella stazione di servizio. Un obbligo che non è soltanto formale, perché nel caso in cui si dovessero ravvisare eventuali speculazioni, il Mise può disporre ispezioni e irrogare sanzioni. Il risultato degli accertamenti è stato molto confortante: nessuno dei 18 distributori proponeva carburante a cifre esorbitanti e soltanto un gestore è risultato non essere in regola con la comunicazione al Mise. Una dimenticanza che gli è costata la notifica di una sanzione da mille euro.

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