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Cronaca

Case fatiscenti, affitti alle stelle e in nero: così Parma spreme gli studenti

Fino a 300 euro per un posto letto e anche 400 euro per una stanza singola: questi i dati del Sunia relativi al 2009. E se provate a chiedere un regolare contratto, il prezzo aumenta quasi fosse una regola

Quanto costa Parma per uno studente fuori sede? Difficile stabilirlo con esattezza ma sono in tanti gli studenti che hanno vita difficile con svantaggi spesso non da poco. Ascoltando la voce di alcuni studenti emerge come spesso uno dei problemi principali sia trovare una stanza in affitto a basso costo. Basta guardare gli annunci in bacheca per rendersi conto della media dei prezzi, spesso alta, per l'affitto di una camera.

Secondo le ultime indagini del Sindacato Sunia relative al 2009, a Parma, il prezzo per posto letto varia da un minimo di 200 euro a un massimo di 300 e da 300 euro a 400 euro al mese per la camera singola. I prezzi salgono a seconda della zona più o meno centrale, e spesso si ammortizzano scegliendo di dividere la propria camera con altre persone. Emerge come la normalità sia spesso vivere in abitazioni semi fatiscenti, condividendo gli spazi con persone sconosciute, dovendo magari pagarsi da se arredi mancanti e rischiare di perdere il proprio alloggio improvvisamente se in mancanza della tutela di un contratto di locazione.

Compromessi in virtù di un obiettivo comune, già a partire dalla scelta dell'abitazione, come confermato da Maria, una ragazza pugliese che studia a Parma da cinque anni."Ora vivo in via Gramsci ma ho cambiato casa tre volte. Più o meno spendevo al mese 300 euro solo di affitto, più le spese tra gas e luce attorno alle 70 euro. Si trattava sempre di case vecchie, con infissi datati, pareti da riverniciare da anni. E' così, ormai è un business. Chi decide di affittare casa agli studenti sa che spesso si accontentano, perchè la media è quella, sia come prezzi che come case".

Altro aspetto la questione degli affitti in nero, che dovrebbe diminuire a seguito dell'incrementarsi di controlli da parte della Guardia di Finanza. Secondo la testimonianza di una studentessa, ci sarebbero proprietari che proporrebbero prezzi per l'affitto variabili, anche di decine di euro, a seconda di una richiesta di regolarizzazione con contratto o meno. "Mi chiedevano anche tre mesi di affitto anticipato, come caparra -  afferma uno studente di Lettere. Si pensa sempre che solo il proprietario debba tutelarsi, ma  se chi mi affitta una stanza non include un contratto, i rischi potrebbero essere più per me, che potrei anche non rivedere mai la mia caparra, in mancanza di niente di scritto".

I diritti per gli affittuari sono un tema spesso silente, perchè nella condizione generale comune non appare necessariamente sempre come "strano" che uno studente in affitto non abbia un regolare contratto. Alcuni sindacati lottano da anni contro tali soprusi. Sunia in particolare,  ribadisce l'importanza di regolarità da entrambe le parti, sottolineando come, chi non sottoscriva e registri un contratto si veda negate opportunità. Ad esempio  detrazioni al proprietario se affitta col contratto concordato per studenti universitari fuori sede; detrazioni sull’imposta annua di registro all’inquilino e al proprietario se affittano col contratto per studenti universitari fuori sede; detrazioni sul canone pagato per l’affitto del figlio studente da parte dei genitori dei quali risulti a carico, detrazioni per studenti sotto i trent’anni se hanno anche un reddito di lavoratore. Tuttavia, sarebbe ancor più necessario sensibilizzare i giovani alla conoscenza del sistema, dei rischi nella mancata regolarizzazione e delle opportunità che si otterrebbero. Conoscere e comprendere i propri diritti. Poi scegliere.

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