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Cronaca

Cassa di espansione del cavo Burla, Alinovi risponde alle accuse

La prima fase di realizzazione della cassa di espansione del cavo Burla è stata approvata ed è in via di realizzazione. Nel corso di una conferenza con il Consorzio, Alinovi risponde alle accuse di Dall'Olio

E' stato approvato dalla Regione ed è in via di realizzazione il primo stralcio del progetto di risezionamento e profilatura del cavo Burla con la realizzazione della prima fase della cassa di espansione, 5 ettari su 11, che costerà 1.500.000, con un contributo di 300.000 euro dal Comune. Mancano però i fondi per portare a termine l'intero progetto, per un importo complessivo di 15.000.000 euro. Il progetto, curato dal Consorzio di Bonifica, vede anche il contributo del Comune di Parma, con un impegno con convenzioni sottoscritte per la realizzazione delle opere idrauliche. Risale al 4 agosto scorso l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale da parte del Consorzio a livello regionale sulla base del progetto definitivo della prima fase della cassa di espansione, in vista ora della predisposizione del progetto definitivo. Dal Consorzio di bonifica la denuncia della carenza strutturale derivante del susseguirsi di interventi e cementificazione del territorio causando gravi effetti sul suolo. Per la cassa del cavo Baganza il progetto era già stato presentato ma è fermo da luglio sul tavolo della Regione in attesa di completare il lungo iter burocratico. Il Consorzio sottolinea che al momento occorrerebbero altri 8 milioni di euro per completare il progetto, risorse che non ci sono e che sarebbero necessarie anche per altre casse di espansione che meriterebbero di essere realizzate. "Non è stata mai davvero tenuta in seria considerazione la questione della sicurezza idraulica del territorio - denuncia il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi -. Da quando il consiglio di amministrazione si è insediato nel 2011 intendiamo marcare un chiaro segno di discontinuità rispetto alla precedente gestione del territorio, portata avanti cementificando in modo selvaggio in una provincia che ha già subito il passaggio della Tav e le problematiche che ne sono derivate".

"Esiste un reticolo di canali sollecitato da una piena del Po preoccupante perchè davanti a ingente piovosità non riusciremo a scaricare i corsi d'acqua del territorio - ribadisce anche il direttore generale del Consorzio di bonifica Meuccio Berselli -. Si è persa totalmente la memoria storica per la sicurezza territoriale, che è la condizione primaria per qualsiasi insediamento. Abbiamo sempre trovato resistenze da parte delle istituzioni davanti alle nostre segnalazioni, esprimo amarezza per i ritardi attuali, dati soprattutto dalle lentezze burocratiche". Un punto sul quale l'assessore Michele Alinovi intende fare chiarezza, l'impegno dell'amministrazione e i limiti arrivati dalla Regione ai piani presentati già nel 2013. Davanti alla richiesta della Regione di una ricognizione sulle aree maggiormente a rischio, a seguito del parere del Consorzio di Bonifica e di una serie di incontri nella bassa parmense, il Comune aveva definito una serie di priorità di intervento per le zone maggiormente critiche, tra cui Fossetta alta e canale Burla chiedendo 4.300.000 euro per la cassa Naviglio per l'area Spip, 2.800.000 euro per Fossetta alta e 4.800.000 euro per completare il progetto del cavo Burla.

Un piano di bacinizzazione di opere idrauliche approdato a una bozza di piano di intesa della Provincia che al Comune non andava bene. "Con una lettera abbiamo ribadito che il canale Burla sarebbe dovuta essere la seconda priorità e non la penultima secondo quanto indicato dalla Provincia - sottolinea Alinovi - a cui però è seguita dalla Provincia la considerazione di Fossetta alta come unica priorità, mettendo le altre sullo stesso piano secondario. Con un'altra lettera datata 25 febbraio 2014 sottolineo l'importanza di un incarico specifico urgente da parte di una figura professionale che si occupi di approfondire la questione. Non solo ci siamo affidati al Consorzio di bonifica ma abbiamo anche indicato la necessità di un professionista per il ruolo.

Negli anni sono stati realizzate opere di cementificazione senza considerare i danni sul territorio, come il risezionamento del Burla con a fianco la cementificazione, funzionando solo in presenza della cassa. Proveremo a ripresentare la nostra proposta, a suo tempo non considerata da Errani, con l'insediamento della nuova giunta regionale". Una netta presa di posizione dell'assessore Alinovi in difesa dell'impegno dell'amministrazione comunale davanti alle critiche arrivate dal capogruppo Pd in consiglio comunale Nicola Dall'Olio, riguardo la tragedia annunciata per l'esondazione del Burla. "Gli attacchi portati avanti dall'opposizione sono strumentali, non possono dire che noi non abbiamo fatto niente, il nostro impegno è chiaro, le nostre proposte non sono state prese in considerazione". Davanti a una situazione definita particolarmente critica per la sicurezza idraulica, dal Consorzio la notizia dell'arginatura di Case Vecchie a proprie spese.

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