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Cronaca

Centri estivi per disabili: arrivano i richiedenti asilo

Laura Cavandoli: "Mi chiedo che preparazione, anche linguistica, possono avere queste persone per accudire soggetti deboli e bisognosi di attenzioni specifiche come i ragazzi disabili?"

"Non vuoi i richiedenti asilo tra i tirocinanti del Centro estivo di tuo figlio disabile? Puoi sempre tenerlo a casa. Firmato Comune di Parma. Questo, in sostanza, il senso della lettera che si sono visti recapitare le famiglie di ragazzi disabili ultraquattordicenni dal Comune di Parma e che ha suscitato preoccupazione in alcuni genitori ed è diventata oggetto di una interrogazione che ha come prima firmataria Laura Cavandoli, consigliere comunale e deputato della Lega" si legge in una nota. 

Nel messaggio di posta elettronica del Comune si spiega il senso dell’iniziativa, forse sperimentale, anche se non viene dichiarato: inserire nel servizio, oltre ai giovani tirocinanti delle scuole superiori parmigiane, anche alcuni richiedenti asilo. Ai genitori viene chiesto di esprimere una preferenza, ma solo sul periodo di apertura del Centro, non sull’iniziativa in sé.

Cavandoli chiede lumi al sindaco Pizzarotti soprattutto su alcune questioni:

“Innanzitutto, nella lettera per spiegare ai genitori chi sono i ‘richiedenti asilo’, viene data una definizione errata e fuorviante: Vengono descritti come ‘giovani uomini e donne in protezione umanitaria che affinano il loro percorso di integrazione in terra straniera attraverso il coinvolgimento in attività strutturate come il nostro Centro estivo’. Quasi un progetto Erasmus -  ironizza Cavandoli che aggiunge – la realtà è ben diversa: si tratta di soggetti che hanno presentato domanda di protezione internazionale e sono in attesa di risposta, che nella stragrande maggioranza dei casi è negativa ”.

 “Questo – prosegue – è prendere in giro i cittadini”. “Mi chiedo – aggiunge Cavandoli – che preparazione, anche linguistica, possono avere queste persone per accudire soggetti deboli e bisognosi di attenzioni specifiche come i ragazzi disabili? E perché ai genitori non viene data la possibilità di decidere se questo progetto deve riguardare i propri figli disabili, oppure no?”. “Temo – conclude l’avvocato leghista – che la nostra Amministrazione nell’inseguire ideologie multiculturaliste, finisca come sempre per dimenticarsi di chi deve tutelare: il centro estivo è per i disabili e non per i migranti!”

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