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Cronaca

Sfruttamento della prostituzione, sequestrati 22 centri massaggi cinesi: 34 denunce

Si è conclusa l'operazione 'Fiori di Loto' della Guardia di Finanza di Parma coordinata dalla Procura: sono state identificate 25 ragazze cinesi, vittime di sfruttamento

Quelli che in apparenza erano semplici centri di massaggi cinesi nascondevano invece un giro di sfruttamento della prostituzione che avrebbe coinvolto ben 22 attività nella nostra città. Le accuse sono pesanti: l'indagine della Finanza, che si è conclusa in questi giorni, ha scoperchiato un sistema che poteva contare sullo sfruttamento di 25 ragazze, tutte di nazionalità cinese, che si prostituivano all'interno dei Centri. 

'Fior di Loto': prostituzione in 22 Centri massaggi di Parma

Si è conclusa, con il sequestro di 22 centri massaggi e la denuncia di 34 responsabili di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, l’operazione “Fiori di Loto” condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Parma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma. L’indagine si inquadra in una più vasta attività di polizia economico-finanziaria avviata da oltre un anno nel settore delle prestazioni di servizi, in particolare nei confronti di centri benessere ed attività similari.

Le indagini hanno preso avvio dai controlli che hanno evidenziata la presenza, in città, di partite IVA nei settori economici dei “servizi di centri per il benessere fisico” e delle “altre attività di servizi non altrimenti classificabili”, con caratteristiche per lo più comuni: ditte individuali riconducibili a persone di etnia cinese residenti nel milanese, senza altre fonti di reddito note e con esigui e similari volumi di affari e redditi dichiarati.

Le segnalazioni dei cittadini al 117

Le Fiamme Gialle di Parma, peraltro, avevano registrato numerose segnalazioni al servizio di pubblica utilità “117”, effettuate da cittadini che lamentavano - in ambito locale - presunte attività di prostituzione gestite da soggetti di nazionalità cinese. Dalle complesse indagini, eseguite con il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, è emerso un articolato sistema di sfruttamento ell’attività di prostituzione in 22 centri massaggi di Parma ad eccezione di uno recentemente trasferitosi a Ferrara; comune a tuttu i centri erano i frequenti subentri nella gestione “di fatto” delle imprese coinvolte, i ripetuti scambi dei contratti di locazione degli immobili e dei dipendenti nonché l’utilizzo di “money transfer” per il trasferimento in Cina dei soldi guadagnati in modo illegale. 

Sfruttate 25 ragazze cinesi

Sono state identificate 25 giovani ragazze, di origine cinese, risultate vittime di sfruttamento della prostituzione perpetrato dai 34 denunciati (tutti cinesi, a parte un italiano), questi ultimi titolari e gestori di fatto delle attività economiche. I finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo dei 22 immobili, sedi delle attività coinvolte, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma. Nella circostanza i finanzieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Parma, hanno eseguito 56 perquisizioni domiciliari e locali su tutto il territorio nazionale, per cercare la documentazione extracontabile utile per gli approfondimenti di natura fiscale.

I verificatori della Guardia di Finanza, infatti, hanno contestualmente avviato 22 controlli fiscali finalizzati alla ricostruzione dei reali volumi d’affari dei centri massaggi, compresi i proventi illeciti derivanti dal reato di sfruttamento della prostituzione, anch’essi sottoposti a tassazione, 

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