rotate-mobile
Cronaca

Cesare Battisti: "Aggredito dagli agenti nel carcere di Parma, hanno rotto il mio pc"

L'ex terrorista ha presentato un reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia

Cesare Battisti, ex militante dei Proletari armati per il comunismo, rinchiuso nel carcere di via Burla a Parma dopo l'estradizione dal Brasile e condannato all'ergastolo per quattro omicidi, ha presentato un reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia. 

Nella denuncia, in un foglio di tre pagine letto dall'agenzia Agi, scrive che il 2 marzo "alle 8 del mattino un assistente capo in servizio con aria spavalda e fare minaccioso, supportato da un nugolo di agenti dalle impressionanti prestanze fisiche faceva irruzione nella mia cella con la manifesta volontà di voler provocare reazioni inconsulte, aggredendo verbalmente e fisicamente il sottoscritto". 

Cesare Battisti sostiene di avere subito "un trattamento selvaggio" e che non sarebbe stata rispettata la sua privacy "nemmeno quando vado in bagno". Sempre secondo il racconto di Cesare Battisti il suo pc aveva subito "gravi danni": "Un trauma. Per me è uno strumento di lavoro come scrittore ed editor di 'Artisti dentro, e l'unico mezzo per mantenere un equilibrio psichico in circostanza tanto avverse".

La richiesta alla Sorveglianza è di accertare eventuali ipotesi di reato e di intervenire "per un ritorno alla legalità, tesa a garantire i diritti inviolabili dell'uomo".

I sindacati di polizia penitenziaria: "Nessuna aggressione, solo una perquisizione" 

“Riteniamo che il reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia presentato da Cesare Battisti, detenuto presso il carcere di Parma,
il quale lamenterebbe ‘un’aggressione fisica e verbale’ e il danneggiamento del computer e altri oggetti personali, riportato da alcune fonti di stampa, sia frutto di un’iniziativa meramente strumentale e correlata all’insofferenza alle regole penitenziarie, le quali prevedono anche le perquisizioni ordinarie. Da quanto apprendiamo, non risultano violenze di nessun genere né danneggiamenti agli oggetti personali o al pc”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Naturalmente, confidiamo che l’autorità giudiziaria possa fare chiarezza sull’accaduto e assumere gli eventuali provvedimenti di competenza anche per fermare quella che ormai sembra una sorta di tiro al piccione nei confronti del Corpo di polizia penitenziaria. Specie in occasione di eventi avversi e a seguito di rimostranze e persino aggressioni da parte di reclusi a operatori, è prassi ormai comune che i primi presentino le più disparate e fantasiose denunce alla magistratura anche per precostituirsi un alibi”, spiega il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cesare Battisti: "Aggredito dagli agenti nel carcere di Parma, hanno rotto il mio pc"

ParmaToday è in caricamento