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Cft, ecco l'accordo: mobilità 'volontaria' per i lavoratori

I lavoratori che vorranno potranno accettare di andare in mobilità. Lunedì 24 la Fiom e i vertici Cft si incontreranno in Provincia. Fiom: "Fondamentale che siano i lavoratori a decidere se accettare o meno la mobilità"

Si è concluso positivamente l'incontro di ieri tra Fiom e lavoratori nel corso di un'assemblea indetta per fornire i dettagli dell'ipotesi di accordo firmata lo scorso 13 settembre con l'azienda Cft. Dopo l'annuncio di 64 esuberi e le proteste dei lavoratori, negli ultimi mesi si sono susseguiti una serie di incontri approdati anche in Provincia.

"L'assemblea è andata bene - sottolinea Antonella Stasi, Fiom - ora i lavoratori saranno contattati dall'azienda e ci sarà una settimana di tempo per decidere. E' fondamentale far capire che ciò che abbiamo firmato, al momento un'ipotesi di accordo, lascia ai lavoratori la decisione di andare o meno in mobilità. Nessuno sarà costretto a farlo, nessun ricatto. I lavoratori che saranno contattati dall'azienda in questa settimana potranno decidere se accettare o meno. L'azienda si aspetta un certo numero di adesioni, ci auguriamo che in tutti i casi tenga presente quanto raggiunto sinora a prescindere dal numero ma siamo pronti a valutare successivamente condizioni diverse se i lavoratori non dovessero accettare".

I BODYGUARD AI CANCELLI

Ora la decisione spetta ai lavoratori e lunedì 24 la Fiom e i vertici Cft si incontreranno in Provincia per discutere sulla situazione e, alla luce delle adesioni o meno, si potrebbe arrivare alla firma del verbale di conciliazione che confermerebbe l'ipotesi di accordo, o si potrebbero valutare scenari diversi a seconda dell'esito degli incontri di questa settimana. Si tratta di una vertenza particolarmente delicata, che è solo l'ultimo capitolo dopo anni critici per i lavoratori.

Proprio la sensazione di instabilità occupazionale per il futuro all'interno dell'azienda potrebbe far propendere parte dei lavoratori ad accettare di andare in mobilità, nonostante tanti anni di servizio. "Ci sono persone che lavorano nell'azienda da 35 anni, c'è chi ha messo la vita in questo lavoro - sottolinea Stasi, Fiom -. Probabilmente neanche con questi sviluppi si potranno dire risolti i problemi interni, considerando che ci sono debiti e la situazione generale di crisi contribuisce negativamente. Questo accordo è quanto siamo riusciti a portare a casa, si tratta comunque di una perdita di posti di lavoro, non è certo una passeggiata dato che è stata una trattativa anomala con pregiudiziali da parte dell'azienda e alcune limitazioni. Probabilmente in condizioni diverse si sarebbe raggiunto un accordo diverso, ora non ci resta che aspettare l'esito degli incontri. Per la Fiom è fondamentale lasciare la decisione finale ai lavoratori e tutelarli a prescindere da ciò che sceglieranno di fare".

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