rotate-mobile
Cronaca Cortile San Martino / Strada Comunale Paradigna

Cft, l'azienda annuncia 64 esuberi. Transenne e bodyguard ai cancelli

Durante un incontro per la presentazione del piano industriale l'azienda ha comunicato ai sindacati l'avvio della procedura di mobilità per 64 persone e la chiusura di interi reparti. E davanti all'azienda spuntano gli addetti di un'agenzia di sicurezza

Forse non era mai successo nelle tante vertenze lavorative che stanno interessando Parma e provincia negli ultimi anni. In via Paradigna l'atmosfera è surreale: l'ingresso di un'azienda transennata per 'questioni di sicurezza', per impedire il blocco dei cancelli da parte dei lavoratori. Nella giornata di oggi la vertenza della Cft Rossi e Catelli di via Paradigna è precipitata. Prima la convocazione dei sindacati all'Unione Industriale per la presentazione del piano industriale, poi l'annuncio dell'apertura della procedura di mobilità per altri 64 lavoratori e l'intenzione dell'azienda di delocalizzare la produzione, chiudendo interi reparti. Il 13 aprile 2012 era stato sotoscritto un accordo per la procedura di mobilità per 25 lavoratori

Ma quando i rappresentanti dei sindacati sono usciti dall'assemblea hanno trovato davanti all'ingresso della Cft una decina di bodyguard di un'agenzia che dichiarano di essere stati assunti dall'azienda per garantire la sicurezza. Ma la sicurezza dei lavoratori invece non è garantita: altre 64 famiglie rischiano di rimanere senza fonte di sostentamento.

Cft, cancelli transennati e bodyguard



Antonella Stasi, segretaria della Fiom Cgil ha seguito la vicenda e si è recata presso l'azienda nel pomeriggio.: "Stamattina ci hanno convocato dagli Industriali per la presentazione del piano: 8 slides che, tra l'altro, non ci hanno nemmeno consengnato. Dopodichè hanno annunciato di aver già avviato la procedura di mobilità per 64 lavoratori. Ciò significa che 64 famiglie rischiano. Si parla della delocalizzazione della produzione e della chiusura di reparti. Intanto che eravamo all'incontro l'azienda ha fatto arrivare un specia di bodyguard. E' una cosa assolutamente inaccettabile. E' una pagina molto triste della storia della Cft. Un'azienda che ci ha appena detto di non riuscire a rimanere sul mercato e poi si presenta con questa cosa. Non staremo alla finestra a guardare: da domani inizia il blocco degli straordinari".

LA NOTA DEL PCL. Il Partito Comunista dei Lavoratori intende stigmatizzare con forza il comportamento attuato dalla dirigenza della CFT ieri, giovedì 13 giugno. Non paghi di aver comunicato nuove mobilità per 64 lavoratori e aver contestualmente confermato l’intera dimensione delle loro capacità manageriali, di cui ci hanno dato prova comunque già in passato, prefigurando uno stop delle attività produttive, i responsabili della CFT hanno bissato la prestazione esibendo intatta anche la loro dimensione umana e morale.

I lavoratori e le rappresentanze sindacali, infatti, si sono trovati asserragliati da una pattuglia di non meglio identificati buttafuori, pare appartenenti ad una ditta del settore.Il messaggio lanciato dalla dirigenza ai lavoratori ci pare incontrovertibile, e riduce i propri operai e i propri impiegati al ruolo di ospiti ormai sgraditi. L’azienda quindi non come luogo condiviso, con sorti risultanti da uno sforzo collettivo, ma come proprietà privata esclusiva.

La dimensione etica dimostrata dalla famiglia Catelli, che di CFT ha la proprietà, anche in questo frangente diviene paradigma della sostanziale inconsistenza ed inutilità degli industriali ducali: una considerazione questa  che conduciamo prima come esseri umani che come comunisti, e che ci porta naturalmente ad una domanda che da molto aleggia sulla città: “Ma qualcuno esattamente ha capito a cosa servano quei tizi che a Ponte Caprazucca agiscono sotto l’acronimo di UPI?”.Certamente non paiono avere alcuna funzione nella promozione del benessere dei cittadini di Parma, visto che consentono che in un’azienda tradizionalmente parmigiana dei lavoratori incolpevoli, che non hanno dato nessuna prova di pericolosità sociale, vengano schedati e scortati come criminali.

Un lavoratore quindi non tanto come appartenente alla tua collettività con cui collaborare alla creazione di un reciproco benessere ma come un nemico che è bene debba avere come interlocutori uomini di grosse dimensioni, addestrati fisicamente. L’UPI consente che questi comportamenti vengano attuati nei confronti dei cittadini di Parma? E lo consentono le altre forze politiche e sociali del tessuto territoriale? Ciò che è accaduto ieri è di una violenza silenziosa e volgare, ed umilia inutilmente un grande numero di donne e uomini che hanno dato l’anima per lo stabilimento di via Paradigna.

A questo punto ci chiediamo ovviamente a quando la comparsa dei cani lupo o se sia ipotizzabile la comparsa di un cartello che reciti la frase: “Arbeit Macht Frei” come tappa successiva. La famiglia Catelli è chiamata a dimostrare fattivamente la propria scala valoriale e come questa sia calata nel contesto di quella cittadina. Perché vi sia chiaro: far controllare i documenti ad una impiegata di 40 kg da un buttafuori da 110 chili non riflette in nessun modo la nostra cultura e la nostra terra. Riteniamo che dobbiate considerare l’opportunità di vergognarvi e magari chiedere anche scusa.

Per quanto ci riguarda, come Partito Comunista dei Lavoratori, non possiamo che esprimere vicinanza e solidarietà a questi Lavoratori cosi inutilmente umiliati, dichiarandoci contestualmente pronti ad appoggiare le eventuali iniziative di lotta che decidessero di adottare, seguendo il livello di conflittuale che l’assemblea,unitamente ai rappresentanti sindacali, dovesse ritenere adatte.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cft, l'azienda annuncia 64 esuberi. Transenne e bodyguard ai cancelli

ParmaToday è in caricamento