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Cronaca

Matrimoni, 26 coppie del Parmense hanno chiesto l'annullamento nel 2011

Vittorino Tazzioli, vicario giudiziale: "Complessità delle cause e litigiosità delle parti sono in costante aumento. C'è un'incapacità diffusa di assumere impegni e responsabilità del matrimonio"

Sono stata 162 le cause entrate nel 2011 al Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano: 10 da Carpi, 4 da Fidenza, 47 da Modena, 45 da Piacenza (quasi il doppio rispetto alle 25 del 2010), 22 da Parma, 4 da Fidenza e 34 da Reggio Emilia. Il Tribunale ha sede a Modena e tratta solo le cause di nullità del matrimonio nel primo grado, per le diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio. Per l'appello, se necessario, si va a Bologna, al Tribunale Ecclesiastico Regionale Felsineo.

"Complessità delle cause e litigiosità delle parti - ha spiegato mons. Vittorino Tazzioli, Vicario Giudiziale - sono in costante aumento, con percorsi che arrivano anche a tre anni". Una "estrema conflittualità" che "si discosta spesso dalla ricerca della verità". Dati analoghi a quelli di altri Tribunali ecclesiastici italiani, e che fanno sì che diminuisca "il numero delle sentenze che siamo in grado di emettere ogni anno". Per quanto riguarda le motivazioni delle sentenze di nullità, le ragioni più ricorrenti restano l'esclusione dell' indissolubilità del matrimonio (70 casi) e della prole (78), seguite da quelle che mons.Tazzioli definisce le "malattie della volontà", ovvero il difetto nella discrezione del giudizio e l'incapacità psichica di assumere gli oneri del matrimonio. "C'é - ha commentato - un'incapacità diffusa di assumere impegni e responsabilità".

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