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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Rissa violenta fuori dal 'Mu', chiuso il circolo per dieci giorni

Nel corso delle indagini, la polizia ha accertato che il circolo privato risulta essere frequentato da persone pregiudicate e destinatarie di misure di prevenzione

L'ultima rissa al Mu di via del Taglio ha fatto scattare la chiusura del circolo per dieci giorni. Quello che si è verificato all'alba del 4 marzo è solo l'ultimo degli episodi violenti che hanno spinto il questore di Parma Massimo Macera a emanare il provvedimento di sospensione della licenza amministrativa di somministrazione di alimenti e bevande per dieci giorni. I fatti risalgono appunto alla mattina del 4 marzo, quando poco prima delle 5:00 due volanti sono intervenute presso il locale in seguito a una segnalazione del 118. Una persona era stata ferita e soccorsa al termine di una lite. Davanti al Circolo, i poliziotti hanno notato diversi clienti ubriachi. La persona ferita ha ammesso di essere stato vittima in una lite dove ha rimediato 'un trauma facciale con frattura scomposta dell'osso mascellare sinistro e un ematoma periorbitario sinistro'. La prognosi è di 30 giorni salvo complicazioni.

Nel corso delle indagini, la polizia ha accertato che il circolo privato risulta essere frequentato da persone pregiudicate e destinatarie di misure di prevenzione.  Inoltre sulle spalle del circolo pendono diverse denunce per furti di cellulari. Questi episodi, oltre a destare paura e apprensione nella popolazione, hanno costituito un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Allo stesso modo la frequente e abituale presenza di soggetti pluripregiudicati all’interno del Circolo Mu rappresenta un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La sospensione in esame ha la finalità di impedire, da un lato, attraverso la chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, dall’altro, quella di prevenire il reiterarsi di siffatta situazione. La chiusura del circolo, fanno sapere dagli uffici di Borgo della Posta, "ha una finalità eminentemente cautelare e non sanzionatoria, in quanto volta a prevenire possibili fonti di pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica o per la sicurezza dei cittadini, che sono beni primari, a fronte dei quali deve considerarsi legittimo e non in contrasto con i valori espressi dalla Convenzione e dalla Costituzione il sacrificio temporaneo di interessi privati". 

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