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Cronaca

Alimentare, domani parte il Cibus Forum. Magliani: "Si può fare di più e meglio"

Domani inizia la due giorni alle Fiere di Parma. Il presidente di Federalimentare commenta la situazione del Made in Italy alimentare: "Preoccupa ad esempio la difficoltà a a consolidare i mercati più lontani, da parte soprattutto delle Pmi"

Made in Italy alimentare, la crisi non abita qui. Eppure, anche se si tratta di una sorta di 'miracolo' ormai certificato, si può fare di più e meglio, dicono i protagonisti del successo analizzandone le dinamiche. "Negli ultimi mesi, la crisi ha investito pesantemente mercato interno e produzione industriale. Solo le esportazioni - spiega all'ANSA Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare - sono rimaste fuori dai nuovi processi involutivi, confermando dinamiche espansive grazie agli sforzi degli operatori nazionali, diretti a trovare all'estero spazi di crescita negati dal mercato interno. Con un fatturato 2012 di 25 miliardi di euro, l'export dell'industria alimentare ha mantenuto un passo quasi doppio rispetto all'export dell'industria italiana nel suo complesso" sottolinea Ferrua nel presentare i temi che saranno al centro di Cibus Global Forum che si apre domani a Parma.

Tre i principali fattori che determinano il successo del food made in Italy all'estero: "l'elevata qualità dei prodotti, la straordinaria flessibilità produttiva delle nostre aziende, il forte ricambio generazionale all'interno delle imprese" indica Ferrua. A dare una mano anche "il rapporto virtuoso tra export e accesso al credito: le aziende che ottengono credito più facilmente sono quelle che esportano di più". Tutto questo però non basta per il presidente delle aziende del settore che aderiscono a Confindustria: "Si può fare di più e meglio - assicura -. Preoccupa ad esempio la difficoltà a consolidare i mercati più lontani, da parte soprattutto delle Pmi. Gli scenari e gli strumenti di sostegno all'export dovranno servire perciò ad affinare le strategie promozionali, a evitare che la fase di presidio iniziale dei nuovi mercati venga accaparrata dalla concorrenza, per non trovarsi poi relegati nel ruolo difficile di inseguitori".

Saranno proprio questi i temi centrali di Cibus Forum, una "due giorni" promossa da Fiere di Parma e dalla stessa Federalimentare, per mettere a confronto e far dialogare aziende, distributori, esperti, ricercatori e tecnici, tutti a caccia delle strategie migliori per "catturare" lo sviluppo, per far si che il successo dell'export made in Italy non evapori e sia davvero la rondine che fa primavera nella stagione buia della crisi. L'ad di Fiere Parma, Antonio Cellie, conferma e puntualizza gli obiettivi di Cibus Forum che riunirà domani e dopodomani i protagonisti più prestigiosi del food che vince. "Da un lato - dice all'ANSA - si tratta di capire e divulgare i fattori critici di successo del made in Italy alimentare, dall'altro tracciare un percorso per mantenere e se possibile, incrementare gli straordinari tassi di crescita del nostro export agroalimentare. Il mondo guarda con crescente interesse al nostro stile di "vita&impresa" alimentare; comprenderne le radici significa governarne il futuro". Molto atteso il focus sull'Expo 2015, per capire come potrà interagire la vetrina internazionale milanese con i processi dell'export e il ruolo trainante delle fiere alimentari.

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