Il periodo sotto osservazione è quello che va dal 2006 al 2011, prima del commissariamento. Le attività del Consorzio Agrario, degli amministratori e dei revisori dei conti in quel periodo sono state attenzionate dalla Procura di Parma che, come riporta la Gazzetta di Parma, ha iscritto 35 persone nel registro degli indagati con l'ipotesi di accusa di bancarotta fraudolenta. In quel periodo il debito era arrivato fino a 80 milioni di euro: poi l'Ente è entrato in concordato preventivo.