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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Al via la produzione dei ventilatori polmonari per più pazienti che arriveranno a Parma

Ne saranno prodotti 5mila pezzi sufficienti a soddisfare il fabbisogno nazionale: ecco tutti i dettagli

“Cominciano finalmente a decollare le guarigioni che oggi sono arrivate a 329, 90 in più di ieri. Ci aspettiamo un progressivo incremento di questi numeri”. Lo ha detto oggi il commissario  ad acta per l’emergenza coronavirus, Sergio Venturi,  durante la consueta diretta Facebook.

I dati forniti mostrano anche una progressiva riduzione delle percentuali di crescita della positività, che oggi è stata del 12% (737 i casi in più, contro  i 754 registrati il giorno prima).  “Un dato che speriamo sia  benaugurante per i giorni a venire”, ha detto Venturi, che però ha aggiunto: “Bisogna essere molto cauti nell’interpretare i segnali che arrivano dai tamponi sui casi di positività, abbiamo bisogno di consolidarli e di  vederli nel tempo”.

Venturi si è poi soffermato sui pazienti in terapia intensiva: due  in meno a rispetto a ieri. “Significa che abbiamo una buona tenuta e forse un’insorgenza di casi più lievi che in passato. Abbiamo ancora letti a disposizione, ne stiamo utilizzando circa la metà e altri ne avremo grazie all’accordo firmato ieri dal presidente Bonaccini con  l’ospedalità privata rappresentata da Aiop Emilia-Romagna”.

Ventilatori polmonari a doppio circuito: al via la produzione

Sono già in produzione alla Intersurgical di Mirandola, nel modenese, i circuiti doppi per i ventilatori polmonari usati in terapia intensiva. Si tratta di 5mila pezzi sufficienti a soddisfare il fabbisogno nazionale: ogni circuito permetterà di utilizzare un singolo ventilatore con due pazienti contemporaneamente. Ad omologarli sarà la Siare di Valsamoggia (Bo), l’unica impresa italiana che  produce i ventilatori polmonari.

Ma non solo. Già oggi sono state consegnate circa 300mila mascherine, mentre martedì  è previsto l’arrivo su tutto il territorio nazionale edi 6 milioni di dispositivi di protezione individuale grazie alla Protezione civile.

La solidarietà tra i territori

Procede la solidarietà tra i territori, Piacenza e Ferrara in particolare con 14 pazienti piacentini in terapia intensiva attualmente ricoverati a Ferrara e un anestesista ferrarese che  a breve sarà operativo nell’ospedale da campo militare allestito a Piacenza e visitato oggi dal presidente  Bonaccini e del sottosegretario Baruffi.

Per quanto riguarda il Bolognese, Venturi  ha informato che è in corso un  approfondimento sul focolaio di Medicina per  limitare il contagio e mettere in sicurezza la popolazione, anche sul piano della prevenzione. Mentre l’Azienda sanitaria di Bologna ha aperto un’indagine epidemiologica per capire la provenienza del contagio che ha interessato la Casa protetta Sant’Anna-Santa Caterina a Bologna.

Quasi mille professionisti in più. Il bando per Parma e Piacenza

Dall’inizio dell’emergenza sono state assunte quasi mille professionisti sanitari  in più e tutte le Aziende possono attingere dall’elenco dei laureati delle ultime sessioni in infermieristica che possono essere assunti per 36 mesi. Inoltre la Regione ha appena varato un bando straordinario per medici e infermieri ad hoc per Piacenza e Parma, due territori particolarmente colpiti dall’emergenza.

Rimini: il primo provvedimento assunto in Italia di queste dimensioni

Commentando il provvedimento restrittivo sulla provincia di Rimini, Venturi ha  detto che si tratta della prima misura in Italia di queste dimensioni adottata da un presidente di Regione, in accordo con la comunità locale, e che è in fase di valutazione  la possibilità di estenderla anche ad altre zone dell’Emilia-Romagna per ridurre la mobilità delle persone. Un obiettivo al quale punta anche il decreto che dispone per le prossime due domeniche la chiusura dei supermercati.

“Va incentivata la consegna della spesa a domicilio, così come il lavoro a distanza, nelle proprie abitazioni– ha detto Venturi- nuove modalità che potranno contribuire anche  a migliorare la qualità dell’aria. Anche se, per quanto riguarda la correlazione tra coronavirus e inquinamento, non ci sono ad oggi le condizioni per fare affermazioni in questo senso”

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