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Cronaca

Terromoto all'Aipo, le indagini: "Dallo scambio di buste con i soldi ai 3 mila euro in contanti trovati in un borsone a casa del direttore"

Gli approfondimenti e le perquisizioni a carico del dirigente Meuccio Berselli, passato nel luglio del 2022 dall'Autorità Distrettuale del fiume Po all'Aipo: sequestrati altri 23 mila euro in contanti a casa di un secondo dirigente Aipo

Terremoto giudiziario all'Aipo, l'Agenzia Interregionale del fiume Po. L'accusa è gravissima. Aver ricevuto soldi in contanti in cambio dell'affidamento di alcuni appalti ad un'azienda edile di Parma. Nel mirino delle indagini della guardia di finanza, che ha eseguito alcune perquisizioni tra Parma, Reggio Emilia e Cremona nella giornata di mercoledì 1° febbraio, anche il direttore di Aipo, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po Meuccio Berselli, oltre ad un altro dirigente di Aipo, un imprenditore di un'azienda di Parma e due impiegate della stessa azienda. 

"All’esito delle perquisizioni - sottolinea la Procura della Repubblica - presso l’abitazione del Direttore di Aipo è stato rinvenuto all’interno di un borsone, avvolto in un elastico, denaro contante pari a tremila euro, che è stato sottoposto a sequestro in relazione all’ipotesi di reato di corruzione". Secondo le ipotesi investigative quei soldi rappresenterebbero la prova di un passaggio di mazzette tra un imprenditore di un'azienda edile di Parma, che avrebbe affidataria di opere da parte dell'Agenzia.

"Nell’abitazione di un altro dirigente Aipo sono state individuate diverse buste contenenti denaro contante per complessivi oltre 23 mila euro. Anche tale somma è stata sequestrata dai finanzieri per l’ipotesi di reato di corruzione". Anche in questo caso i soldi sarebbero, sempre secondo l'accusa, la prova di uno scambio di denaro a fini corruttivi.

Le indagini, secondo quanto riferito dagli inquirenti, sarebbero partite quando Berselli era ancora all'Autorità Distrettuale del fiume Po, dove svolgeva il ruolo di Segretario Generale. In particolare la guardia di finanza avrebbe iniziato ad approfondire i movimenti del segretario generale a partire dall'ipotesi di un "possibile uso indebito di un’autovettura di proprietà dell’Autorità". Da qui l'attività investigativa si sarebbe sviluppata in occasione di un incontro - al quale avrebbe assistito i finanzieri che lo stavano pedinando - tra Berselli e l'imprenditore edile. "L'imprenditore ha ricevuto una busta. L’immediato controllo dei finanzieri aveva consentito di verificare il contenuto della busta consegnata, consistente in denaro contante pari a tremila euro". 

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