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Corruzione per evitare il fisco: in manette anche l'ex presidente di Spip Liberati

Operazione Stolen Tax. La Guardia di Finanza di Parma ha arrestato cinque persone per corruzione, peculato, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa ed esercizio abusivo della professione

E' stata la denuncia di un cittadino a far partire lo scorso anno l'operazione "Stolen Tax" della Guardia di Finanza di Parma che questa matitna ha portato all'arresto di cinque persone per i reati di concussione, corruzione, falso ideologico, truffa ed esercizio abusivo della professione. Si tratta di una commercialista, che esercitava abusivamente la professione, dell'avvocato Pangrazi Liberati Alberto, del dipendente dell'Agenzia delle Entrate Ferrante Mario, dell'ufficiale di riscossione Equitalia Pirozzi Pio e del faccendiere Tronci Luigi. Due invece sono gli imprenditori con l'obbligo di firma.

Grazie alle intercettazioni e ai pedinamenti sono venute alla luce due vere e proprie combriccole del malaffare che operavano da almeno due anni: una vedeva agire il dipendente dell'Agenzia delle Entrate con la finta commercialista e l'avvocato, l'altra aveva come protagonisti l'ufficiale di Equitalia con il suo faccendiere. Nel primo caso, quindi sul fronte del contenzioso, era il funzionario dell'Agenzia delle Entrate che provvedeva alla cancellazione delle imposte e dei debiti del contribuente nei confronti dell'Erario usando anche il sistema informatico in modo illegittimo. Con la stretta collaborazione della commercialista e dell'avvocato Pangrazi, poi, gestiva il contenzioso con la Polizia tributaria in modo che i provvedimenti potessero cadere.

'PACCHETTO CHIAVI IN MANO. Un "pacchetto chiavi in mano", invece, veniva offerto dall'ufficiale di Equitalia che grazie alla sua posizione individuava gli imprenditori destinatari di cartelle esattoriali e, dietro il pagamento di una mazzetta, suggeriva loro e metteva in pratica il trasferimento della società in paesi come la Lettonia o la Croazia. Nel pacchetto era inclusa anche l'offerta di un prestanome grazie al quale il debito non esisteva più. Non è stato ancora quantificato con precisione il danno erariale, ma secondo la Guardia di Finanza si aggirerebbe intorno a diverse centinaia di migliaia di euro. Le bustarelle che gli imprenditori versavano invece per i favori ricevuti andavano dai 20 mila ai 60 mila euro.

INDAGATO CARABINIERE. Coinvolto nell'indagine e accusato di falso ideologico anche un maresciallo dei carabinieri di Parma che aveva l'incarico di indagare sulle intercettazioni telefoniche della commercialista. L'uomo, amico della falsa commercialista, nel corso della sua attività di indagine invece di dare il nome della commercialista ha indicato quello di un'altra persona e per questo è stato denunciato.

AGENZIA ENTRATE, DIPENDENTE GIA' LICENZIATO. Era stato già licenziato lo scorso gennaio l'ex dipendente dell'Agenzia delle Entrate dell'Emilia-Romagna arrestato in un'operazione della Guardia di Finanza di Parma. Il licenziamento, spiega l'Agenzia, senza preavviso era stato disposto a inizio anno, dopo le segnalazioni da parte della Direzione provinciale di Parma. "In questo momento - ha spiegato il direttore regionale dell'Emilia-Romagna Pierluigi Merletti - la priorità è tutelare la serenità dei nostri funzionari che operano ogni giorno con onestà e impegno". L'Agenzia delle Entrate "condanna con risolutezza qualsiasi comportamento disonesto e da anni orienta i propri sistemi di controllo interno nell'individuazione e prevenzione di ogni possibile abuso con particolare riferimento ai potenziali comportamenti fraudolenti".

EQUITALIA, PROVVEDIMENTI PER IL DIPENDENTE. In relazione agli arresti eseguiti questa mattina dalla Guardia di Finanza di Parma, Equitalia Centro "ha già avviato le misure disciplinari previste dal contratto nei confronti del proprio dipendente coinvolto nella vicenda". Lo si legge in una nota della azienda. Equitalia "é certa che sarà fatta piena luce sulla vicenda e, a tal fine, rimarrà a disposizione degli inquirenti. Adotterà nei confronti del dipendente sottoposto a misura cautelare le iniziative più opportune a propria tutela".

LIBERATI, EX PRESIDENTE SPIP. Dei cinque arrestati il nome più noto è quello dell'avvocato Alberto Pangrazi Liberati, balzato agli ionori delle cronache cittadine come manager pubblico impegnato prima nel consiglio d'amministrazione della partecipata del Comune di Parma Stt, dove lavorarava a stretto contatto con l'ex presidente Massimo Varazzani, poi come presidente di Spip la partecipata il cui fallimento è stato decretato lo scorso 5 aprile.

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