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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Regali e soldi in cambio di favori alle case farmaceutiche: e spuntano le sperimentazioni illegittime sui pazienti...

I dettagli dell'indagine Pasimafi, avviata nel 2015 che ha portato all'arresto di 19 tra medici e imprenditori farmaceutici, tra cui il luminare della terapia del dolore Guido Fanelli

E questo fa si che la corruzione sia tale nella forma più grave per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’attività investigativa ha inoltre potuto appurare che presso le strutture controllate da Fanelli (Commissione Nazionale, Università di Parma, e i centri per la trattazione della terapia del dolore) venivano condotte delle sperimentazioni cliniche illegittime su pazienti ignari che non avevano per giunta ricevuto nessun avviso né avevano concesso nulla affinché il trattamento proseguisse. Tra l’altro, da quello che risulta nelle indagini, gli oneri erano a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Venivano sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali a coloro che avevano bisogno delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei prodotti farmaceutici, con la complicità di un dirigente del Ministero della Salute che era il tramite tra il maggior responsabile dell’attività criminosa.

Inoltre i congressi medici erano organizzati da Fanelli, in maniera diretta o indiretta, violandone le leggi. Erano pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore interessati ad acquisire importanti quote di mercato attraverso il privilegio corruttivo piuttosto che la leale concorrenza. E per mascherare l’afflusso di denaro a titolo di retribuzione per i proventi illeciti venivano allestite una serie di attività commerciali fittizie che avevano presta nomi non direttamente riconducibili al medico ma dallo stesso controllate che erano in grado di incamerare e monetizzare le somme elargite dalle ditte farmaceutiche con l’emissione di documenti fittizi. Reinvestivano tutto nella gestione di beni di ingente valore per stornare su conti esteri protetti e rendere difficile la provenienza dei flussi di denaro. Ad esempio, il caso dello yacht ‘Pasimafi V’ (dal quale prende nome l’indagine) intestato a una delle società di comodo.

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