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Fiom scende in piazza a Roma, Stasi: "Interventi urgenti per i diritti persi"

Basta non possiamo più aspettare è il motto per la manifestazione nazionale Fiom Cgil del prossimo 18 maggio a Roma. Chiedere maggiore tutela dei diritti e porre il lavoro al centro gli obiettivi ribaditi da Antonella Stasi, segretaria Fiom Parma

"Basta! Non possiamo più aspettare", questo il motto della manifestazione nazionale con la quale la Fiom Cgil scenderà in piazza sabato 18 maggio a Roma per difendere i diritti dei lavoratori. Le ragioni sono quelle che da tempo la Fiom, anche a livello locale, ribadisce, come il diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute, al reddito, in favore di giustizia sociale e democrazia. La mobilitazione, sottolinea Antonella Stasi, segretaria Fiom nel corso di un incontro con la stampa, coinvolge principalmente i metalmeccanici, che da anni subiscono gli effetti della crisi e della mancanza di interventi risolutivi da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, ma è aperta a tutti. Non possiamo più aspettare è il motto scelto per dire basta a scelte come l'abolizione dell'articolo 18, i tagli alla spesa sociale, ma anche le ricadute su settori importanti come sanità e istruzione a causa delle scelte operate dall'esecutivo, favorendo disuguaglianze sociali e drammi personali sfociati anche con un alto numero di suicidi a livello nazionale.

"Voglio vedere i pullman verso Roma pieni di metalmeccanici, ma la manifestazione è aperta a tutti, perchè parliamo di un tema, quello del lavoro, che riguarda tutti i settori, i precari, i giovani disoccupati, i pensionati. Il nostro intento è quello di ribadire la necessità di interventi ugenti per recuperare quanto perso in termini di diritti, passando per cambiamenti negativi come la riforma delle pensioni, la situazione degli esodati, la mancanza di soldi per pagare i lavoratori in cassa integrazione in deroga". Tra gli obiettivi della manifestazione un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche con riduzione di orario con contratti di solidarietà e estendendo la cassa integrazione, porre al centro un contratto nazionale che tuteli il lavoro in tutte le sue forme, rivalutare il sistema pensionistico che tuteli maggiormente i lavoratori, un reddito per la piena cittadinanza di disoccupati e studenti.

Problemi particolarmente sentiti in tutta Italia, ma che anche a livello locale sono in espansione, come sottolineato da Stasi in riferimento al numero crescente di aziende che chiudono o che presentano piani di riorganizzazione. La manifestazione nazionale come punto di partenza per rimarcare l'importanza di affrontare temi urgenti, nell'intento non solo di protestare, sottolinea Stasi, ma di evidenziare punti su cui avanzare nuove proposte. In appoggio alla manifestazione nazionale e presenti all'incontro con la stampa anche Paola Varesi, segretaria provinciale PRC e Federica Barbacini, Segretaria Sel Parma. "Sosteniamo la manifestazione perchè mette al centro il lavoro, emerge anche la necessità di promuovere un soggetto unitario di sinistra, lanciare un'offensiva a un governo conservatore", sottolinea Varesi. "Chiediamo che anche comparti partecipino, perchè il tema del lavoro - sottolinea Barbacini - deve essere un punto fermo come importanza.

La scuola è uno degli altri settori che sta patendo particolarmente una situazione drammatica per l'occupazione e la gestione. Il nostro appello è alla partecipazione unitaria il 18 maggio prossimo". Invitata all'incontro anche la parlamentare Pd Patrizia Maestri: "I temi del lavoro e della disoccupazione mi coinvolgono, sono i punti più critici per il paese. Per questo è in preparazione da Cesare Damiano, Capogruppo Pd commissione lavoro, una proposta di legge riguardo la democrazia nei luoghi di lavoro, presentata già al precedente Governo Monti senza ottenere risposta. Rappresentanza, reperire i soldi per la cassa integrazione in deroga, disoccupazione giovanile, lavoro stabile, sono tutti punti discussi in commissione lavoro. Altra urgenza sono gli esodati, per i quali occorre nell'immediato trovare risposte adeguate. In materia di tasse, al di la del blocco dell'Imu, occorre bloccare l'Iva, il cui aumento riguarderebbe tutti, sia lavoratori dipendenti che autonomi. Stiamo lavorando su tutti questi temi - conclude Maestri, saranno poi i sindacati e i cittadini a valutarne i risultati".

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