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Cronaca

Covid, un nuovo Decreto tra domenica e lunedì: chiusura alle 22 e lockdown nel week end

Tra le misure allo studio anche nuove restrizioni per i locali

Un nuovo Dpcm anti-Covid è in arrivo presto, prestissimo. E conterrà nuove restrizioni tra cui, si ipotizza, il coprifuoco alle 22. Si è concluso verso le 4 del mattino  di oggi, sabato 17 ottobre, il vertice a Palazzo Chigi tra i capi delegazione della maggioranza e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla manovra e le misure da mettere in campo.

Il Dpcm, secondo quanto scrivono le agenzie di stampa citando fonti di governo, potrebbe essere varato tra domenica lunedì. 

Anche perché il bollettino della Protezione Civile ieri riportava 10010 casi di positivi con 150mila tamponi effettuati. I casi testati sono circa 6mila in meno rispetto al precedente bollettino. Di conseguenza sale al 6,65% il rapporto tra numero di tamponi e casi positivi che ieri si attestava al 5,4%. Per questo sul tavolo del premier ci sono una serie di misure emergenziali.

Tra queste la chiusura dei locali (ristoranti, bar, pub) tra le 22 e le 23, da modulare con la stretta maggiore nei week end, potrebbe essere una delle misure contenute, secondo quanto riferito da Conte nella lunga riunione di maggioranza convocata a palazzo Chigi con il doppio ordine del giorno: manovra e Covid. L'ipotesi resta quella di approfondire bene le nuove misure, con un nuovo Dpcm da emanare a breve, forse anche nella serata di oggi, ma non certo di accelerare per approvarlo nella notte.

Nel governo le sensibilità sulle nuove disposizioni sarebbero diverse. Domani alle 9, inoltre, se ne dovrebbe discutere anche nel coordinamento tra governo (con i ministri Boccia e Speranza), Protezione Civile, Regioni e il commissario Arcuri. Tra le nuove disposizioni potrebbe esserci una ulteriore stretta sugli sport dilettantistici da contatto e su alcune attività fisiche (nel mirino potrebbero finire le palestre);misure ulteriori per parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza;misure ulteriori per cinema e teatri;misure ulteriori per sale gioco e Bingo.

Per lo smart working appare probabile una decisa implementazione, fino a una quota del 70%, ma non si sa se soltanto per la pubblica amministrazione - come appare più probabile - o anche per le aziende private. A sorpresa rispetto a quanto scritto nei giorni scorsi, le scuole dovrebbero restare fuori da queste nuove restrizioni, anche se dal Cts sarebbero arrivate indicazioni per disporre una didattica a distanza modulata, così come orari scaglionati, per le scuole superiori. Le disposizioni potrebbero essere più restrittive per le regioni a rischio maggiore. Fuori discussione un nuovo lockdown, esplicitamente escluso dal premier Conte.

Nel frattempo resta in vigore il Dpcm 13 ottobre, che già prevede in tutta Italia la chiusura di ristoranti, bar e pub a partire dalle ore 24. Vietati anche in tutta Italia gli sport di contatto a livello amatoriale.

In mattinata era emerso che il Comitato Tecnico Scientifico aveva chiesto una stretta da attuare in tempi brevissimi, prima del week end; poi era stato il Partito Democratico con il suo capodelegazione Dario Franceschini a uscire allo scoperto chiedendo un incontro al premier. 

Restringere ancora gli orari di bar, locali e ristoranti e la vendita di alcolici dopo una certa ora, per contrastare la movida, o rafforzare lo smart working per alleggerire il trasporto pubblico locale, ad altissimo rischio di contagio.

Un’altra misura probabile è la stretta sugli sport da contatto, con l’alt ad allenamenti e gare come il calcettoeil basket, di base e a livello agonistico, gestiti dalle società dilettantistiche. Un sacrificio che consentirebbe di tenere aperte le scuole.

In discussione anche lo stop a piscine, palestre e circoli, la stretta su eventi e manifestazioni pubbliche, la serrata provvisoria dei negozi non essenziali e delle sale gioco.

Un lockdown totale nel fine settimana. L’alternativa è una soltanto, anch’essa valutata ai vertici dell’esecutivo: il divieto di movimento per le attività non essenziali, dunque a eccezione di quelle lavorative o scolastiche, sette giorni su sette, 24 ore su 24.

Il coprifuoco si potrebbe tradurre nel vietare la possibilità di uscire di casa se non per ragioni di lavoro dopo le 22 o le 23. Ma queste misure non saranno varate nel nuovo Dpcm in arrivo tra domenica e lunedì, che si occuperà solo di aumentare i controlli per evitare assembramenti serali, senza intaccare per ora la libertà di movimento. Per un lockdown nazionale, invece, l'ipotesi verrebbe presa in considerazione soltanto se il numero di positivi al giorno dovesse arrivare a 30mila: il triplo del record raggiunto ieri. 

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