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Cronaca

Crisi, la produzione industriale rallenta: ancora 8 mila disoccupati

Secondo i dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro la nostra città soffre la crisi ma non è ancora in recessione. Cgil: "Preoccupanti i dati del 2012, siamo già a 147 accordi di Cassa Integrazione Ordinaria"

Parma soffre la crisi ma non e' ancora in recessione. E' il verdetto del rapporto congiunturale stilato dall' Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia, che nel secondo semestre 2011 registra un allentamento della produzione industriale, ma anche una crescita piu' modesta rispetto all'anno precedente di 504 posti di lavoro, e consistenti stabilizzazioni di 1.500 posti di lavoro a tempo indeterminato. Restano pero' le incognite per il 2012 in particolare sul fronte dell'occupazione: sebbene sottostimato infatti rimarrebbe comunque invariato e insensibile alla ripresa occupazionale il numero delle persone in cerca di occupazione, pari a 8 mila unita'. 

"Emerge un quadro fatto di luci e ombre- dice il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari - alcuni settori del nostro sistema produttivo soffrono, altri tengono, c'e' un rallentamento nell'ultima fase dell'anno e quindi c'e' preoccupazione per il 2012". I dati non colgono di sorpesa la Cgil ducale che, per bocca del segretario confederale Fabrizio Ghidini, commenta: "I numeri confermano alcune tendenze in atto da tempo, come ad esempio lo spostamento sensibile dell'occupazione, spesso di bassa qualita', sui servizi alberghieri e di ristorazione e il commercio. L'industria, regge ma a scapito dell'occupazione in somministrazione e nella logistica".

Sull'occupazione, aggiunge il segretario, una "rilevazione effettuata dalla nostra organizzazione al 20 gennaio sugli accordi difensivi stipulati indicava un inizio anno preoccupante. I dati ad oggi confermano il primo test e gettano una luce sinistra e preoccupante sul 2012: siamo a 147 accordi di Cassa Integrazione Ordinaria, 20 accordi di Cassa Integrazione Straordinaria, 1 contratto di solidarieta', 4 accordi di mobilita' firmati e 11 procedure di mobilita' aperte".  Per misurare con precisione la distruzione dei posti di lavori "occorre inoltre guardare ai licenziamenti individuali per motivi economici: nel solo settore dei servizi da inizio anno ben 92 lavoratori si sono rivolti alle nostre strutture con una lettera di licenziamento. Si puo' presumere che complessivamente il dato come minimo raddoppi entro fine anno". 

Anche a proposito di fallimenti aziendali, "se a gennaio commentavamo il record raggiunto nel corso del 2011, il 2012 rischia di segnare un nuovo primato: nei primi tre mesi il Tribunale di parma ha omologato 26 fallimenti, 6 concordati preventivi, 1 liquidazione coatta amministrativa". Conclude pertanto Ghidini: "chiaro da questi dati che, se non si attueranno politiche di sviluppo (investimenti pubblici e privati) e politiche espansive dei consumi (interventi fiscali a favore dei redditi da lavoro innanzitutto), la situazione non cambiera'".

 

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