Turismo nel Parmense, bene il capoluogo e la montagna. Terme ko
I dati del 2011 raccontano di un andamento incoraggiante con l'incremento generale degli arrivi e delle presenze di stranieri. Si sceglie sempre più il B&B e l'agriturismo, cala il settore alberghiero
Sono incoraggianti i dati 2011 sull’andamento del turismo in Provincia di Parma, numeri di tutto rispetto in periodi di crisi come questo e con un settore termale che continua a soffrire. Numeri che raccontano di come Parma e il territorio siano di richiamo per i turisti (557.074 arrivi +7,6 % rispetto al 2010) ma che evidenziano anche la difficoltà a far fermare le persone per più notti e non per una sola (1.497.094 presenze -1,6%). Sono queste alcune tendenze emerse dal report elaborato dall’Ufficio Statistica della Provincia e presentato oggi nella sede dell’ente ai componenti il Tavolo di coordinamento provinciale del turismo.
Molti gli spunti forniti nella presentazione dei dati affidata a Andrea Gaiani, responsabile dell’Ufficio Statistica della Provincia. Mentre i turisti italiani hanno avuto un aumento del 6,3% degli arrivi, ma una diminuzione del 3,1% delle presenze (in valore assoluto 398.556 arrivi e 1.131.085 presenze), sono gli stranieri a portare buone notizie per gli operatori locali. Crescono infatti sia gli arrivi (+11%) sia le presenze (+3,2% con permanenza media stabile rispetto all’anno precedente) degli stranieri, ancora una quota minoritaria del movimento complessivo (il 28,5% e 24,4% del totale) ma questo segmento di mercato è ad alto valore aggiunto per le ricadute sull’economia locale. Le nazionalità più rappresentate sono, in ordine decrescente: Francesi (6mila presenze (+14,5%), Tedeschi, Statunitensi (2.800 presenze +11,6%) e Inglesi.