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Cronaca

Parma non è una città per disabili

La denuncia dell'associazione Alba. Barriere architettoniche nelle nuove aule scolastiche, in Università, negli esercizi di fianco alla Città di Parma: "E' una città senza amore per i più deboli"

Parma non è una città per disabili. La conferma arriva da Carlo Alberto Terzi dell'associazione Alba che ha analizzato, in un lungo dossier di analisi, la situazione delle barriere architettoniche in città negli edifici pubblici e privati. La fotografia che se ne ricava è preoccupante. Già le aule di nuova costruzione delle Biblioteca di Economia avevano fatto registrare problemi di accessibilità, come mostrato da Perrotta con alcune immagini. Ora ad essere attenzionata è stata tutta la città: un'inchiesta seria che mostra quali possano essere le difficoltà quotidiane dei disabili nella nostra città. 

"Non si sa da cosa cominciare - sottolinea Carlo Alberto Terzi- tanto è consistente il coacervo, purtroppo sistematico, di violazioni, disapplicazioni, pessime interpretazioni della legge 13 del 1989. Potremmo citare persone pubbliche che spiccano per la loro latitanza; potremmo partire dalle situazioni specifiche citando fatti e circostanze. Credevamo che con le giunte di centro destra si fosse toccato il fondo della disaffezione verso il problema del superamento delle barriere architettoniche e del mancato controllo delle violazioni da parte dei privati, ma dobbiamo constatare che, ad oggi, sotto l’egida dei 5 Stelle nulla è cambiato, pur con qualche sforzo dell'assessore Alinovi. Mancano ancora norme adeguare e la politica dei controlli è disastrosa. Poco dopo l'insediamento della nuova giunta si iniziò a parlare del nuovo regolamento che, dopo 3 anni, non è ancora stato completato. Superare le barriere architettoniche è un dovero etico ma anche un obbligo giuridico. L'assessore Rossi è latitante su questo tema, anche l'assessore Casa alle Attività Economiche dovrebbe essere lo spauracchio degli esercenti ma non l'abbiamo mai visto nelle circostanze pubbliche in cui si parlava di questo tema. In quanti bar avete visto banconi con lo scasso ribassato per consentire ai disabili di consumare al banco senza il sovraprezzo per il servizio al tavolo? Quali iniziative politiche ha assunto nei confronti delle associazioni degli esercenti e dei commercianti in materia di disabilità?" 

Non c'è attenzione per la questione del superamento delle barriere architettoniche, nè a destra nè a sinistra e dei diritti dei disabili, riconosciuti anche dall'apposita dichiarazione dell'Onu. Fatevi un giro negli esercizi che fanno da corolla alla Casa di Cura Città di Parma dove l'accessibilità è molto difficile per le condizioni dei marciapiedi. Queste situazioni si ritrovano in tanti punti della città, come per esempio nella stazione temporanea, di cui solo Alba denunciò l'inaccessibilità così come alcune criticità presenti in quella attuale. Quando inaugurarono la nuova fermata dell'autobus 1 c'erano tutti: politici e amministatori ma nessuno si accorse che il dislivello tra l'autobus e il marciapiede è tale da impedire l'accesso della carrozzina. Sul tema delle pedane degli autobus si spese solo il consigliere Ghiretti, eccezzione che conferma la regola dell'indifferenza dei più. In Università ci sono forti difficoltà per i disabili negli acessi alle aule scolastiche con la creazione di due accessi nel retro. L’ingresso dalle Torri dei Paolotti, ha un marciapiede larghissimo e trova l’ostacolo di due banali gradini. 

Sono certe le nostre istituzioni pubbliche, che tutta la segnaletica verticale sia a misura di disabile? Dobbiamo ricordare che non ci sono solamente i disabili in carrozzella; ci sono anche i non vedenti, che, talvolta, corrono il rischio di trovarsi un cartello stradale nei denti o in faccia. Nelle urbanizzazioni dei nuovi quartieri siamo certi che gli scivoli siano con pendenze inferiori all’8%? È stato risolto ovunque il problema dell’evacuazione dei disabili in caso di incendio in edifici pubblici o in luoghi aperti al pubblico?

Il desolante panorama di una città senza amore per i più deboli, sempre pronta a imbellettarsi di parole come petite capitale o di città ducale ma poco attenta ai bisogni veri che emergono dalla società, è agli occhi di tutti"

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