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Cronaca

Dpcm e seconde case fuori regione: tutti i chiarimenti

Ecco la circolare del Viminale ai Prefetti

Ieri il Viminale ha inviato ai prefetti una nuova circolare interpretativa del decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2 e del Dpcm 14 gennaio 2021. Il documento è molto rilevante perché toglie tutti i dubbi su alcuni elementi della nuova stretta, decisa dal governo Conte per arginare la diffusione del virus sul territorio italiano. I punti di domanda riguardavano soprattutto gli spostamenti fuori Regione verso le cosiddette "seconde case": si può andare nelle seconde case fuori regione? Non c'è un divieto espresso, ma nemmeno un chiaro via libera. O meglio, l'interpretazione secondo cui sarebbe possibile raggiungere una "seconda casa" fuori dalla Regione senza una "situazione di necessità", pare - per l'appunto - un'interpretazione: perché di seconde case non v'è traccia, ma l'omissione può essere considerata significativa. 

Sugli spostamenti si dice semplicemente altro, ovvero che è "sancito il divieto, in linea con la norma primaria contenuta nel decreto-legge n. 2/2021, e quindi con vigenza fino al 15 febbraio 2021, di ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, con l’eccezione di quelli motivati dalle suddette circostanze giustificative", ovvero come ormai sappiamo a memoria, "comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute". Si ricorda poi come è sempre stato finora, anche prima durante e dopo le ultime festività natalizie, che "è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. In virtù di tale ultima previsione, - si legge sempre nella circolare - gli spostamenti potranno avvenire verso aree regionali anche di colore "arancione" o "rosso"".

Insomma, si può viaggiare fuori regione? E' concesso se giustificato da situazioni di necessità, lavoro o salute, o se si deve rientrare al proprio domicilio, residenza o abitazione. Riferimenti alle seconde case stavolta non ve ne sono: di conseguenze non c'è un divieto espresso. La novità nella circolare del Viminale di ieri è proprio quella, in fondo. Infatti anche l'assenza del riferimento ha uno suo valore. Si chiarisce che si può sempre rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione anche se queste si trovano collocate fuori Regione. Qualche esempio: se sono domiciliato a Torino per lavoro, nel fine settimana posso tornare alla residenza a Parma, così come alla mia "abitazione".

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