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Cronaca

Emergenza abitativa, continua la protesta al Duc: troppe famiglie in strada

I rifugiati sono ancora accampati sul prato, davanti agli uffici comunali. Sollecitati Prefetto, sindaco e assessore al Welfare, che ha promesso di lavorare per trovare una soluzione

Hanno passato la notte sul prato del Duc, i rifugiati che da Ponte Verdi e Ponte Europa si sono spostati davanti agli edifici comunali per proseguire nella protesta pacifica. Va avanti dunque la tendata di proteste organizzata dalla Rete Diritti in Casa, e continua la solidarietà da parte dei cittadini che intanto portano cibo e coperte a chi dovrà tornare per strada o sotto i ponti. Il blocco degli sfratti proseguirà oltre il 30 giugno, c'è il pericolo di avere ancora più gente senza tetto. A rischio, in tutta Italia, ci sono 100 mila nuclei familiari.  Katia Torri, rappresentante della Rete di Diritti in Casa, ha parlato di bomba sociale pronta a esplodere. "Lunedì pomeriggio abbiamo avuto un incontro con il Vescovo di Parma per discutere dell’emergenza abitativa. Abbiamo fatto presente la gravità della situazione in città, che vede numerose persone costrette a dormire sotto i ponti, in macchina o in situazioni di sovraffollamento e l’insufficienza dei posti disponibili nei dormitori, a fronte di una situazione di pandemia che se da un lato impone di aumentare il distanziamento, dall’altro lato richiederebbe a maggior ragione un tetto per tutti. Tutto questo aggravato dalla possibilità che sia revocato il blocco degli sfratti a giugno, che colpirebbe anche una famiglia presente all’incontro che attualmente abita in un immobile di proprietà di una parrocchia, e dalla minaccia di sgombero di alcuni edifici occupati tra cui quello di B.go San Domenico, di proprietà dell’ordine delle Orsoline, in cui abitano più di 80 persone, tra cui diversi minori, malati e persone anziane, e per il quale in passato c’era stato un progetto di regolarizzazione con il Comune, in cui la diocesi si era detta disponibile, e che al momento si è arenato".

"Abbiamo discusso - si legge sul profilo Facebook di Rete Diritti in Casa - inoltre delle difficoltà sistemiche in campo abitativo: l’enorme difficoltà a trovare case in affitto a prezzi accessibili, soprattutto se sei straniero, la mancanza di alloggi ERP e la mancanza di investimenti e politiche pubbliche che affrontino in modo serio e non emergenziale la questione abitativa. La diocesi si è dimostrata consapevole di questi grandi difficoltà e ci ha descritto le numerose attività messe in campo per contrastare l’emergenza abitativa e si è detta disponibile a partecipare ad un tavolo di discussione cittadino sul tema, così come ha già fatto in passato. La questione abitativa è una questione politica e pubblica e non può essere affrontata con misure emergenziali. Ribadiamo la necessità che tutte le parti coinvolte si mettano attorno a un tavolo per trovare soluzioni durature. Non possiamo più tollerare una situazione in cui ci sono tante case vuote e troppe persone senza casa".

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