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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Entra nell'home banking di una 38enne e si fa un bonifico da 10 mila euro: denunciato

Ecco i consigli dei carabinieri per evitare le truffe online

È riuscito ad accedere abusivamente all'home banking del conto corrente di una 38enne parmigiana e ad effettuare un bonifico da 10 mila euro sul proprio conto. Nuovo caso di phishing ai danni di una vittima della nostra citta. L'autore della truffa, un 35enne campano, infatti, è stato identificato dai carabinieri e denunciato per accesso abusivo a sistemi informatici. 

La 38enne si è accorta che dal proprio conto corrente era stato effettuato un bonifico da 10 mila euro a favore di un uomo che non conosceva e non aveva mai visto. A quel punto si è rivolta ai carabinieri che, dopo alcune indagini, sono riusciti ad identificare l'autore della truffa, già gravato da precedenti di polizia. Il 35enne era riuscito ad impossessarsi abusivamente dell'username e della password del conto. 

L'Arma dei Caravinieri di Parma, di seguito, riepiloga una serie di raccomandazioni ed accorgimenti, sempre validi, finalizzati ad  evitare di finire nelle trappole dei cd “furboni” del web.

Eccole:
1. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

2. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: in rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti.  Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

3. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

4. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i feedback pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online!

 5. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

 6. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing…: molti avranno certamente ricevuto qualche strano SMS o mail con richiesta di comunicare i dati per favorire una pseudo “verifica” in atto da parte della banca o dalle Poste. Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto in italiano vuol dire letteralmente “pescare” (se fatto attraverso  sms sul cellulare diventa invece “Smishing”).

Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono. Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati: l’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.

Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.

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